di: Valentina Milani | 18 Luglio 2025
Nonostante l’Africa possieda il 60% del potenziale solare globale, il continente riceve meno del 3% dei finanziamenti mondiali destinati all’energia. Lo ha denunciato la Commissione economica delle Nazioni Unite per l’Africa (Uneca), sottolineando il divario tra le risorse disponibili e gli investimenti effettivi. “L’Africa è un paradosso di potenziale e trascuratezza”, ha dichiarato Claver Gatete, segretario esecutivo della Eca, intervenendo martedì al Forum politico di alto livello sullo sviluppo sostenibile (Hlpf) a New York. “Non è solo un continente che chiede aiuto, ma che offre soluzioni”.
Oltre 600 milioni di africani non hanno ancora accesso all’elettricità, mentre la domanda energetica cresce rapidamente a causa dell’aumento demografico, dell’urbanizzazione e dell’espansione industriale. Gatete ha ricordato che molte famiglie nelle zone rurali sono costrette a utilizzare candele o lampade a cherosene per l’illuminazione, con gravi rischi sanitari e ripercussioni sull’istruzione e sui mezzi di sussistenza. Molte cliniche operano senza una fonte di energia affidabile, e l’accesso limitato all’elettricità continua a rappresentare un ostacolo strutturale allo sviluppo.
La Commissione ha ribadito l’urgenza di un “nuovo patto globale sul finanziamento dell’energia”, che favorisca l’innovazione, il rafforzamento delle reti elettriche e lo sviluppo di industrie energetiche pulite, a beneficio delle persone e del pianeta. Tra le priorità indicate figurano la creazione di pool energetici regionali, il sostegno alla produzione locale di tecnologie rinnovabili e riforme normative che incentivino gli investimenti privati. “L’energia non è solo un bene pubblico, ma un motore di occupazione, industria e trasformazione”, ha concluso Gatete.
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