di: Valentina Milani | 28 Febbraio 2025
L’agenzia nigeriana per il controllo dei farmaci e degli alimenti (Nafdac) ha chiesto l’introduzione dell’ergastolo e della pena di morte per chi commercia medicinali contraffatti e farmaci illegali, nel quadro della più ampia operazione nazionale mai condotta contro il traffico di prodotti farmaceutici falsificati.
La Nigeria lotta da anni contro il fenomeno dei farmaci contraffatti, in particolare antimalarici, antidolorifici e antibiotici, secondo quanto riferito dalla Nafdac. La direttrice dell’agenzia, Mojisola Adeyeye, ha reso noto che l’ultima operazione, condotta con il supporto delle forze di sicurezza, ha portato al sequestro di ingenti quantità di vaccini conservati in modo improprio, medicinali soggetti a prescrizione, farmaci antiretrovirali donati dall’Usaid e preservativi scaduti.
Tra i prodotti sequestrati figurano anche il Tafrodol, un oppioide vietato in Nigeria, e iniezioni di ossitocina utilizzate durante il parto. “Questi prodotti sono stati scoperti accatastati nei bagni, sotto le scale e sui tetti, esposti a temperature elevate senza alcun rispetto per i requisiti della catena del freddo”, ha dichiarato Adeyeye in un comunicato.
La responsabile della Nafdac ha quindi esortato il parlamento a modificare le leggi sui farmaci e sulla salute pubblica, introducendo pene più severe, tra cui l’ergastolo e la pena di morte, per i reati commessi in violazione di tali norme.
In Nigeria, reati come rapina a mano armata, omicidio, tradimento e terrorismo sono già punibili con la pena capitale, ma dal 2016 la maggior parte delle condanne viene commutata in ergastolo.
L’operazione, avviata il 9 febbraio, rappresenta la più ampia mai realizzata dall’agenzia e ha interessato Lagos, capitale economica del Paese, e gli Stati sud-occidentali di Anambra e Abia. Nel Paese, che conta oltre 200 milioni di abitanti, i farmaci contraffatti vengono spesso venduti nei mercati informali senza prescrizione medica.
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