di: Celine Camoin | 23 Giugno 2025
Il governo del Niger ha adottato un’ordinanza per la nazionalizzazione della Société des Mines de l’Aïr (Somair), principale operatore di uranio del Paese, fino a oggi controllato in maggioranza dal gruppo francese Orano. Analogo provvedimento è stato preso per la Nigelec, società responsabile della produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica, che diventa ora interamente di proprietà dello Stato.
Fondata nel 1968 e operativa dal 1971 ad Arlit, nella regione di Agadez, la Somair era una società per azioni di diritto nigerino con un capitale di 4,34 miliardi di franchi Cfa, detenuto per il 63,40% da Orano e per il 36,60% dalla Société du Patrimoine des Mines du Niger (Sopamin).
Le accuse del governo nigerino alla società francese
Il governo nigerino ha motivato la nazionalizzazione accusando Orano di “comportamento irresponsabile, illegale e sleale”, sostenendo che la società francese abbia compiuto atti deliberati per interrompere le operazioni della Somair dopo il colpo di Stato del 26 luglio 2023, che ha deposto l’ex presidente Mohamed Bazoum. Secondo il comunicato ufficiale, Orano avrebbe rimpatriato tutti i cittadini francesi impiegati presso Somair, tentato di sospendere la produzione e disconnesso il sistema informatico dell’azienda dalla rete del gruppo. Inoltre, viene accusata di aver “interrotto i lavori di ristrutturazione presso il sito Cominak” e di aver condotto “campagne di inganno”.
“Di fronte a questo comportamento irresponsabile, illegale e sleale di Orano, società di proprietà del governo francese – Paese apertamente ostile al Niger in seguito al colpo di Stato e accusato di sostenere il terrorismo nel Sahel – lo Stato del Niger ha deciso, in piena sovranità, di nazionalizzare la Somair”, si legge nella dichiarazione governativa.
Secondo Niamey, la nazionalizzazione consentirà una “gestione più sana e sostenibile dell’azienda” e garantirà ai nigerini un accesso più equo alla ricchezza derivante dall’estrazione dell’uranio. Tra il 1971 e il 2024, la produzione cumulativa di Somair è stata di 81.861 tonnellate di uranio, di cui l’86,3% estratto da Orano e il 9,2% da Sopamin, secondo i dati ufficiali.
Anche la Nigelec diventa 100% pubblica
Anche la Nigelec, pur essendo già a capitale misto con oltre il 99% delle azioni detenute dallo Stato, è stata interamente statalizzata. Tra gli altri azionisti figuravano dipendenti dell’azienda, la Société Nigérienne de Banque (Sonibank), l’Agenzia Francese per lo Sviluppo (Afd), la Banca Internazionale per l’Africa (Bia-Niger) e le municipalità di Niamey, Zinder, Maradi e Tahoua.
Nonostante i consistenti investimenti pubblici, Nigelec si trova da anni in gravi difficoltà finanziarie, con un deficit che ne mina la credibilità presso creditori, investitori e clienti. Il comunicato del governo denuncia anche il mantenimento di benefit ritenuti eccessivi per i dipendenti, tra cui uno sconto del 90% sui consumi di elettricità, bonus e anticipi speciali. Di conseguenza, “le azioni e i beni di Nigelec sono trasferiti completamente, in piena proprietà, allo Stato del Niger”, si legge nel documento ufficiale.
I titolari delle azioni riceveranno un indennizzo, mentre il Consiglio di amministrazione di Nigelec è stato sciolto, segnando una nuova fase di ristrutturazione aziendale e di centralizzazione della governance energetica.
Obiettivo sicurezza e sovranità energetica
Come sottolinea il portale Air Info, la decisione arriva in un contesto di crisi energetica persistente in Niger, con frequenti blackout e forti interruzioni del servizio in varie regioni, aggravate dalla forte dipendenza dalle importazioni. Il governo punta a rafforzare il controllo statale su questo settore strategico per migliorarne la gestione e garantire una fornitura elettrica più stabile e sostenibile per la popolazione.
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