di: Andrea Spinelli Barrile | 30 Settembre 2025
La Namibia sta consolidando la sua posizione di fornitore globale nel mercato dell’uranio, mentre il mondo è “sull’orlo di una rinascita nucleare”. Lo ha detto all’agenzia cinese Xinhua Almandro Jansen, analista della società di ricerca e investimento namibiana Simonis Storm Securities.
Secondo Jansen la nazione dell’Africa meridionale è già un importante produttore di uranio, fornendo circa il 10-11% dell’uranio estratto a livello globale, una quota destinata a crescere: la miniera di uranio di Husab porterà la produzione attuale della Namibia a un valore compreso tra 8.000 e 9.000 tonnellate nel 2025, posizionando il Paese saldamente tra i primi tre fornitori mondiali. Secondo l’analista, questa solida produzione è solo l’inizio: sono infatti diversi i progetti che lasciano presagire una crescita futura sostanziale del settore dell’uranio namibiano.
“I progetti Etango-8 di Bannerman e Tumas di Deep yellow sono entrambi pronti per l’implementazione e hanno il potenziale per aggiungere altre 1.400-1.600 tonnellate all’anno, mentre il progetto Norasa di Forsys metals offre un potenziale di espansione a lungo termine” ha detto Jansen: se questi progetti si concretizzeranno, la produzione di uranio della Namibia potrebbe aumentare del 30-40% nel prossimo decennio, consolidando così la sua posizione di principale contributore all’approvvigionamento globale.
La World nuclear association prevede che la domanda di uranio aumenterà dalle attuali 69.000 tonnellate a 86.000 tonnellate entro il 2030 e a quasi 150.000 tonnellate entro il 2040: secondo Jansen inoltre “si prevede che la domanda globale di elettricità aumenterà fino al 30% in questo decennio, alimentata dalle forze gemelle dell’elettrificazione e della rapida crescita dell’intelligenza artificiale e dei data center”.
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