di: Céline Dominique Nadler | 15 Maggio 2025
In dieci anni il Marocco ha perso 40.000 ettari di frutteti di agrumi, ovvero il 30% della superficie dedicata a questa coltura strategica. Sono questi i risultati dell’aggiornamento del censimento degli agrumi condotto congiuntamente dall’organizzazione interprofessionale del settore Maroc Citrus e dal Dipartimento marocchino dell’Agricoltura.
Secondo la ricerca, i frutti più colpiti sono stati i piccoli frutti come clementine e limoni, con un calo del 33%, seguiti dalle arance con un -22%.
La siccità cronica, l’innalzamento delle temperature medie dovuto al cambiamento climatico, la riduzione delle superfici coltivate, l’inflazione degli input agricoli, il calo della produzione, lo stress idrico e la perdita di competitività, in particolare a fronte dei prodotti turchi ed egiziani, nelle esportazioni stanno mettendo a dura prova questo pilastro dell’agricoltura marocchina.
La distribuzione regionale delle perdite nelle aree coltivate evidenzia Souss-Massa come la zona più colpita. Dai 40.096 ettari del 2014, la superficie della regione è scesa a 28.829 ettari nel 2025, con un crollo di oltre il 28% delle superfici coltivate a agrumi.
In questo scenario, solo Marrakech-Safi sembra riuscire a mantenere la stabilità nelle zone dedicate agli agrumi. Infatti, tra il 2021 e il 2025 non si è osservata alcuna diminuzione nella regione, dove sono coltivati ad agrumi 9.823 ettari. Una stabilità che potrebbe indicare, secondo Kacem Bennani Smires, presidente di Maroc Citrus, un adattamento “riuscito” alle nuove sfide del settore attraverso la coltivazione della varietà “Nadorcott” che occupa però solo il 10% della superficie e il 50% delle esportazioni.
Il settore sostiene oltre 13.000 famiglie nelle aree rurali, creando 32 milioni di giornate lavorative, oltre ai numerosi posti di lavoro creati dai 50 centri di confezionamento e dai quattro stabilimenti di produzione di succhi.
Attualmente la produzione nazionale è stimata in oltre 1,5 milioni di tonnellate, due terzi delle quali riforniscono il mercato locale, mentre il resto viene esportato. Con oltre 500.000 tonnellate esportate, il settore contribuisce in modo significativo alle entrate in valuta estera del Marocco con un fatturato di circa 576 milioni di euro.
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