di: Giulia Filpi | 4 Agosto 2025
La banca britannica Revolut sta preparando con discrezione il suo ingresso in Marocco, scrive questa settimana il sito di informazione LeDesk, con sede a Rabat. La start-up britannica, fondata dai russi Vlad Yatsenko e Nicolay Storonsky, il cui valore è stimato intorno ai 65 miliardi di dollari, punta ad aprire un nuovo mercato in Marocco, avvalendosi dell’ex manager di Uber, Amine Berrada.
L’azienda, osserva LeDesk, intende fare del regno un nuovo motore di crescita in Nord Africa, nell’ambito di un piano di espansione più ampio che copre anche il Sudafrica, gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita.
“Con il Marocco come uno dei punti di ingresso per sfruttare il continente, l’azienda ha iniziato a costituire il proprio team marocchino mentre si prepara a richiedere una licenza alla banca centrale, Bank Al-Maghrib” si legge inoltre sul sito Weetrack, specializzato sulle startup in Africa.
Revolut scommette che il suo modello semplificato avrà successo nel panorama bancario marocchino, in fase di lenta digitalizzazione. Il Marocco sta attraversando una fase di trasformazione digitale, secondo Weetrack, e la penetrazione degli smartphone è elevata, i flussi di rimesse sono massicci e il quadro normativo è in evoluzione. La Banca Mondiale stima che oltre cinque milioni di marocchini vivano all’estero, un pubblico potenziale per i pagamenti transfrontalieri di Revolut.
Tuttavia, sottolinea l’analisi, le sfide non mancano: il dirham marocchino non è completamente convertibile e le autorità di regolamentazione finanziaria del Paese mantengono una stretta sorveglianza sugli operatori stranieri. Inoltre, il Marocco non ha rilasciato nuove licenze bancarie straniere da oltre un decennio.
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