di: Celine Camoin | 12 Maggio 2025
È schiacciante il peso del debito dovuto dallo Stato del Mali all’ente gestore della diga elettrica di Manantali, che fornisce energia anche al Senegal e alla Mauritania. Secondo l’agenzia Reuters, il direttore generale della società di gestione (Sogem), Mohamed Mahmoud Sid’Elemine, ha inviato una lettera al direttore generale di Energie du Mali, l’azienda elettrica nazionale, dicendo che il debito nei confronti della Sogem è diventato “una questione di vita o di morte per gli impianti e per la società”.
L’entità del debito ammonta a oltre 94 milioni di dollari. Il deficit di finanziamento solleva lo spettro di ulteriori problemi di fornitura di energia elettrica in Mali, dove le interruzioni degli ultimi anni hanno intaccato il sostegno pubblico al governo militare che ha preso il potere dopo i colpi di stato del 2020 e del 2021, scrive ancora la Reuters. Energie du Mali ha riconosciuto in una dichiarazione alla Reuters dover 43,8 miliardi di franchi Cfa (circa 66 milioni di euro) alla Sogem e altri 11,9 miliardi di franchi Cfa (circa 18 milioni di euro) a un’entità separata coinvolta nella gestione e nella manutenzione della diga. L’azienda di servizi pubblici “ha dovuto compensare la prevista mancanza di produzione ricorrendo a soluzioni costose, tra cui il leasing di generatori da operatori privati”, ha affermato.
La lettera della Sogem promuove il progetto Manantali come un esempio di successo per la cooperazione regionale, la cui attuazione è costata centinaia di miliardi di franchi Cfa. La diga e la centrale sono entrate in funzione nel 2002 e hanno una capacità installata di 200 megawatt. Più della metà di ciò che produce va al Mali, mentre il Senegal riceve il 33% e la Mauritania il 15%.
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