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Libia: primo progetto Ifad per aiutare agricoltori

di: Gianfranco Belgrano | 8 Maggio 2025

Il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (Ifad), in collaborazione con l’Ufficio delle Nazioni Unite per i Servizi ai Progetti (Unops) e con il governo libico, ha avviato un nuovo progetto da 9,2 milioni di dollari destinato a sostenere circa 57.000 famiglie di piccoli agricoltori e pastori che vivono in aree soggette a siccità cronica. L’obiettivo è prolungare la durata delle risorse idriche disponibili e rafforzare la resilienza di queste comunità agli impatti dei cambiamenti climatici.

Il progetto, interamente finanziato da un contributo del Fondo per l’adattamento (Adaptation Fund), si intitola Renewal – Resilienza agli impatti negativi della scarsità idrica aggravata dal clima nel settore agricolo in Libia, ed è il primo investimento in assoluto dell’Ifad nel Paese.

“Siamo entusiasti di avviare questo primo investimento in Libia con il progetto Renewal – ha dichiarato Vrej Jijyan, direttore Paese Ifad -. Migliorando la gestione dell’acqua e introducendo pratiche agricole adattive, vogliamo dare risposte concrete ai bisogni urgenti delle comunità rurali. Il nostro obiettivo è permettere a piccoli agricoltori, in particolare donne e giovani, non solo di sopravvivere agli effetti del cambiamento climatico, ma di prosperare”.

La Libia, tra i Paesi più aridi al mondo, sta affrontando una crisi idrica acuta, aggravata dall’aumento delle temperature, dalla diminuzione delle precipitazioni e dall’intrusione di acqua salata nelle zone costiere. A questa situazione si aggiungono infrastrutture obsolete e l’instabilità legata alla transizione politica. Estendere la durata delle risorse idriche è diventato urgente per garantire sicurezza alimentare e stabilità sociale nelle aree rurali.

Il progetto – di cui l’Ifad ha dato notizia ora – è stato ufficialmente lanciato durante un workshop inaugurale tenutosi a Tripoli il 28 aprile, alla presenza di rappresentanti del Ministero degli Esteri libico, dell’Ifad, dell’Unops e di altre istituzioni governative. Il Ministero dell’Ambiente ha definito l’iniziativa un passo fondamentale a favore delle comunità vulnerabili, delle donne, dei giovani e dei piccoli produttori agricoli, promuovendo la sicurezza idrica e alimentare.

Anche Nathalie Angibeau, direttrice Paese Unops per la Tunisia e responsabile dei progetti in Nord Africa, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa: “L’adattamento climatico è essenziale per costruire la resilienza dei settori agricolo e zootecnico in Libia e per rilanciare le economie rurali”.

Tra le principali attività previste dal progetto: il miglioramento della gestione di acqua e suolo, l’analisi della vulnerabilità climatica, la formazione delle comunità locali e la diffusione di conoscenze utili a livello nazionale. Sarà data priorità all’inclusione sociale, con particolare attenzione ai bisogni delle donne, dei piccoli agricoltori e dei pastori. Il progetto interesserà diverse aree vulnerabili del Paese, dal nord-ovest al sud, con un piano di implementazione graduale che punta anche alla replicabilità delle buone pratiche su scala nazionale.

© Riproduzione riservata

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