di: Redazione | 20 Agosto 2025
Un articolo sul sito della radio internazionale tedesca DW ha lanciato l’allarme sulle crescenti minacce ambientali che gravano sulla costa mediterranea della Libia, avvertendo che la pesca eccessiva, l’inquinamento da plastica, l’aumento della temperatura del mare e l’innalzamento del livello del mare stanno mettendo a serio rischio sia la biodiversità marina che i mezzi di sussistenza locali.
Tra coloro che ne subiscono le conseguenze, DW cita a titolo di esempio Mokhtar al-Rammash, un pescatore di Sirte che lotta ogni giorno per guadagnarsi da vivere con il mare. Lavorando su una vecchia barca di plastica, Al-Rammash racconta che spesso le sue reti da pesca sono pesanti, ma non di pesce, bensì di rifiuti di plastica.
Secondo le stime delle Nazioni Unite, ogni giorno nel Mediterraneo finiscono circa 730 tonnellate di plastica, gran parte delle quali termina nelle zone di pesca lungo le coste libiche.
Al-Rammash descrive un declino degli stock ittici causato da molteplici fattori, tra cui la presenza di pescherecci industriali. Nel frattempo, le acque reflue non trattate delle città costiere vicino a Tripoli, insieme ai rifiuti uccidono la vita marina e degradano gli habitat.
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