spot_img
0,00 EUR

Nessun prodotto nel carrello.

La Russia incontra l’Africa al Cairo

di: Andrea Spinelli Barrile | 19 Dicembre 2025

Sembra tutto pronto per la conferenza ministeriale Russia-Africa che si apre oggi al Cairo, in Egitto, per la prima volta in territorio africano. Russia e Africa porteranno le loro relazioni a un nuovo livello, che sarà formalizzato proprio durante la riunione ministeriale.

Secondo la portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova l’evento, che doveva svolgersi dal 18 al 20 novembre ma che è stato rinviato per ragioni mai rivelate, metterà al centro la discussione russo-africana circa la cooperazione commerciale, economica e di investimento, con l’obiettivo di dare ulteriore impulso allo sviluppo del partenariato russo-africano e contribuire a “rafforzarne la natura strategica”.

“Svolgere per la prima volta la conferenza ministeriale del Forum di partenariato Russia-Africa sul suolo africano è particolarmente significativo. Ciò dimostra il forte impegno del continente a partecipare più attivamente alla definizione dell’agenda comune russo-africana” ha detto all’agenzia Tass il viceministro degli Esteri russo Sergej Vershinin: “Oggi, le nostre relazioni tradizionalmente amichevoli con l’Africa hanno raggiunto un livello qualitativamente nuovo e si stanno sviluppando in una traiettoria ascendente”.

Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, che parteciperà in prima persona alla conferenza del Cairo, terrà una serie di colloqui separati con i suoi omologhi africani, firmerà una serie di documenti e di accordi bilaterali e parteciperà a una sessione tematica con rappresentanti di organizzazioni russe e africane.

Il cuore del vertice non sarà esclusivamente economico. La politica, e la geopolitica, avranno un ruolo da protagoniste: la Russia infatti, ha ricordato il viceministro russo, “sostiene l’Africa nel rafforzare la sua voce sovrana sulla scena internazionale” e “sostiene il suo desiderio di una rappresentanza equa” nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite. “Vediamo un grande potenziale nei nuovi formati regionali volti a promuovere lo sviluppo sovrano dei Paesi africani. A questo proposito, attribuiamo particolare importanza al rafforzamento della cooperazione con l’Alleanza degli Stati del Sahel (Aes), che unisce i Paesi amici Burkina Faso, Mali e Niger” ha detto Vershinin alla Tass, accusando direttamente “i Paesi occidentali” di condurre “una massiccia campagna per destabilizzare la situazione nei Paesi dell’Aes, che sono in prima linea nella lotta al terrorismo in Africa”. Secondo il viceministro russo le “politiche conflittuali dell’Occidente ignorano cinicamente la sicurezza e lo sviluppo dell’Africa” e dovrebbero essere contrastate unendo gli sforzi del sud del mondo, “per liberare finalmente il continente dalla dittatura occidentale e da ogni forma di neocolonialismo”.

La Russia, che nel Sahel considera prioritari il rafforzamento del proprio potenziale antiterrorismo e la promozione dello sviluppo socioeconomico proprio in chiave geopolitica, ad aprile ha lanciato un nuovo formato di incontro bilaterale, chiamato “Russia-Aes” (la Russia è diventata così il primo Paese al mondo a riconoscere l’Alleanza saheliana) e si sono svolti colloqui tra i ministri della Giustizia, della Difesa e dell’Istruzione russi e dei Paesi africani della Confederazione degli Stati del Sahel: “Ci auguriamo di mantenere questo slancio positivo anche in altri settori” ha detto Vershinin.

Inoltre, la Russia sta ampliando il suo quadro giuridico con associazioni subregionali in Africa: “È stato svolto un lavoro significativo per ampliare il quadro giuridico bilaterale, con il Mercato comune per l’Africa orientale e meridionale, la Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale e la Comunità dell’Africa orientale. Sono in fase di elaborazione piani d’azione con l’Autorità intergovernativa per lo sviluppo, la Comunità per lo sviluppo dell’Africa australe e la Comunità economica degli Stati dell’Africa centrale” ha detto Vershinin, che ha parlato anche dello sviluppo di piani d’azione anche con altre organizzazioni a livello continentale.

Vershinin ha sottolineato che i partner africani sono ben consapevoli dei vantaggi competitivi della Russia in particolare nei settori spaziale e nucleare e, più in generale, Mosca “ha portato a termine con successo una serie di progetti in Africa e siamo determinati ad ampliare la cooperazione commerciale ed economica con l’Africa in settori quali l’uso pacifico dell’energia nucleare, l’esplorazione spaziale, la farmaceutica, la digitalizzazione dell’amministrazione statale e municipale e il settore bancario”.

Gli operatori economici russi stanno implementando, con il supporto del governo, una serie di progetti, tra cui lo sviluppo del progetto Marine XII Lng, che prevede un impianto galleggiante di produzione e stoccaggio di gas naturale liquefatto, la costruzione di un oleodotto nella Repubblica del Congo di cui dovrebbe beneficiare anche la compagnia italiana Eni grazie alla partnership locale con Lukoil e la costruzione di una zona industriale russa e della centrale nucleare di El Dabaa, in Egitto. Ma non solo: secondo Vershinin “trasferiamo inoltre tecnologia ed esperienza nei settori dell’agricoltura, della produzione di fertilizzanti, dell’irrigazione e della pesca” ma anche nel settore minerario, tra i più promettenti per Mosca: “Esistono ampie prospettive di cooperazione nel campo delle risorse minerarie, con particolare attenzione alla creazione di valore aggiunto per i paesi africani. Questo è stato il tema principale del primo dialogo Russia-Africa sulle materie prime minerali, ospitato a ottobre dall’Università mineraria di San Pietroburgo, che possiede le competenze necessarie in materia”.

Vershinin ha citato, nella sua lunga intervista alla Tass, anche l’evento sulla sicurezza alimentare di Addis Abeba, in Etiopia, di novembre, presieduto dal primo ministro etiope Abiy Ahmed e co-presieduto dalla presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, un evento dove “sono state gettate le basi per progetti specifici” sui quali la Russia vuole fare la sua parte: “Le nazioni africane hanno raggiunto il loro obiettivo storico di indipendenza politica con il sostegno sovietico negli anni Sessanta e ora si trovano di fronte a un obiettivo non meno importante, se non addirittura più importante. Si tratta di garantire una vera e completa sovranità economica, energetica e tecnologica ai paesi africani”.

Ma non solo di politica e di economia vivono le relazioni internazionali. In totale, la Russia ha aperto centri per l’istruzione aperta in lingua russa e per l’insegnamento del russo in 27 Paesi africani, convinta che la cooperazione nel campo dell’istruzione sia “tradizionalmente” uno degli ambiti chiave dell’impegno russo in Africa, sin dall’era sovietica.

© Riproduzione riservata

Articoli correlati

I Podcast

spot_img

Rubriche