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Kenya: Nairobi taglia il tasso di interesse più del previsto

di: Valentina Milani | 9 Dicembre 2024

La Banca centrale del Kenya ha tagliato il tasso di interesse di riferimento di 75 punti base, un taglio maggiore del previsto, dichiarando che c’è spazio per una politica monetaria più espansiva a supporto della crescita economica, dato che l’inflazione è sotto controllo.

Si tratta della terza riunione consecutiva in cui la Banca centrale del Kenya ha abbassato il tasso di interesse. A ottobre aveva già effettuato un taglio di 75 punti base (bps), dopo un taglio di 25 bps in agosto.

Il Comitato di politica monetaria (Mpc) della Banca ha dichiarato in un comunicato che “l’inflazione dovrebbe rimanere al di sotto del punto medio della fascia obiettivo nel breve termine, sostenuta da un’inflazione del carburante bassa, una stabilità dei prezzi alimentari e un tasso di cambio stabile”.

L’inflazione in Kenya è leggermente aumentata al 2,8% su base annua a novembre, rispetto al 2,7% del mese precedente, ma rimane ben all’interno della fascia preferita dal governo, che va dal 2,5% al 7,5% nel medio termine.

“L’Mpc ha osservato che la crescita economica nella prima metà del 2024 è rallentata e ha quindi concluso che esiste spazio per un ulteriore allentamento della politica monetaria”.

L’associazione bancaria del Kenya aveva richiesto un significativo taglio del tasso di politica monetaria della banca centrale per fornire un segnale forte al mercato e consentire una riduzione dei tassi di interesse di mercato.

Nel comunicato dell’Mpc viene osservato che i tassi a breve termine sui titoli di Stato sono diminuiti drasticamente in linea con il tasso di riferimento, ma ha sottolineato che le banche non hanno risposto abbassando proporzionalmente i propri tassi. “L’Mpc esorta quindi le banche a intraprendere le necessarie azioni per ridurre i tassi di prestito al fine di stimolare il credito al settore privato.”

La Banca ha ribadito le precedenti previsioni di crescita per i prossimi due anni, pari rispettivamente al 5,1% e al 5,5%.

Il governo della nazione dell’Africa orientale, che si trova a dover gestire un pesante indebitamento, è alla ricerca di nuovi finanziamenti dopo che le proteste di massa di giugno lo hanno costretto a rinunciare a incrementi fiscali pianificati per un valore di oltre 346 miliardi di scellini (2,68 miliardi di dollari).

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