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Dove nascono le idee che cambiano il domani: startup in scena alla Mia Week di Bari

di: Céline Dominique Nadler | 21 Novembre 2025

La prossima settimana, Bari ospiterà la quinta edizione della Mediterranean Innovation Agrifood Week (Mia Week) dal 25 al 28 novembre. L’evento è un vero e proprio “laboratorio” dove imprese, startup e istituzioni dal Mediterraneo e dall’Africa si incontrano per co-progettare soluzioni per un futuro sostenibile. Così decine e decine di startup africane e mediterranee saranno le “protagoniste attive” di questo laboratorio e presenteranno le loro soluzioni in uno spirito di innovazione e resilienza, sulla scia della missione del Ciheam Bari, organizzatore della Mia Week, di promuovere lo sviluppo sostenibile nel Mediterraneo e in Africa.

Acqua, IoT e gestione delle risorse

Le storie di queste startup raccontano di un Mediterraneo e di un’Africa capaci di valorizzare il numero crescente di giovani istruiti, la creatività e la capacità innovativa per affrontare alcune delle principali sfide globali. Tra queste, la crisi idrica risulta un ostacolo essenziale da superare, soprattutto in Giordania, da dove provengono due delle 16 startup selezionate nell’ambito del Progetto StartUp10 del Ciheam.

Così Adadk ha sviluppato un sistema basato su sensori wireless e realtà aumentata, con l’ausilio di algoritmi di Machine Learning, per rilevare tempestivamente ogni tipo di perdita e contaminazione dell’acqua. Questa tecnologia consente la localizzazione precisa dei problemi idrici, aiutando ad aumentare l’accesso all’acqua pulita e a ridurre gli sprechi, con un impatto dimostrato: riduzione del 20% delle perdite d’acqua e aumento della produzione alimentare del 30%.

Anche la connazionale Smart Wti implementa soluzioni intelligenti per la gestione dell’acqua e dell’energia basate su IoT e intelligenza artificiale (AI), monitorabili e controllabili da remoto. L’azienda sta monitorando la grave crisi idrica nei governatorati settentrionali della Giordania e ha anche ricevuto un finanziamento dal Gsma per il progetto “Blue Future for Schools”, volto a catalizzare la gestione delle risorse idriche nelle comunità di rifugiati della Giordania.

A Bari, ci sarà inoltre la tunisina FeedIn, il cui obiettivo è quello di trasformare l’agricoltura moderna fornendo unità di coltivazione verticale modulari e automatizzate ad alto rendimento, controllate tramite un’applicazione mobile. L’automazione basata sull’Ai e sulle reti di sensori intelligenti monitora e controlla parametri come temperatura, umidità e irrigazione, garantendo un uso efficiente dell’acqua e dell’energia per una produzione sostenibile tutto l’anno.

Energia pulita e sostituzione dei combustibili

Il passaggio all’energia pulita e la riduzione delle emissioni costituiscono altre sfide prioritari che le startup di Mia Week propongono di affrontare con soluzioni che combinano tecnologia solare e gas a basse emissioni. In questo ambito, la keniana Athel Technology, specializzata nello sviluppo di soluzioni energetiche intelligenti, ha scelto di combattere la deforestazione e i costi elevati dei combustibili, con una cucina elettrica solare a induzione a corrente continua pulita, a zero emissioni. La tecnologia sfrutta l’abbondante energia solare gratuita a disposizione, dotando i prodotti di batterie di riserva integrate e pannelli solari per funzionare sia di giorno che di notte.

Il sistema Solar F2 di un’altra impresa del Kenya, InspCorp, ridefinisce l’agrofotovoltaico (AgriPV) grazie a una tecnologia proprietaria di distribuzione della luce che elimina l’ombreggiamento nella zona di coltivazione. Ciò consente la coltivazione precisa di diverse colture e al contempo un’efficienza ottimale nella generazione di energia solare. La soluzione della startup affronta insieme le tre sfide globali di cibo, energia e clima, anche attraverso la gestione avanzata dell’acqua piovana.

Anche dall’Algeria proviene una nuova visione per la produzione e distribuzione di energia utilizzando gas a basse emissioni di carbonio e rinnovabili, con Voltagaz che fornisce soluzioni per sostituire i motori diesel e a benzina con alternative più pulite, utilizzando sistemi di cogenerazione e trigenerazione per aumentare l’efficienza fino al 95%.

Economia circolare e trasformazione degli sprechi

Trasformare i rifiuti o le eccedenze in valore è il principio che guida altre startup che saranno presenti a Bari, creando al contempo impatto sociale e ambientale. Così nell’Africa orientale, Sea Ventures affronta le ingenti perdite post-raccolta nel settore ittico del Kenya (dove circa il 60-70% del pescato viene sprecato), raccogliendo gli scarti ittici e trasformandoli nel marchio Zuri Feeds, una linea di mangimi e fertilizzanti biologici di alta qualità per pollame, pesci, suini e animali domestici. La sua missione consiste nel ridurre gli scarti, fornire soluzioni alimentari accessibili ma anche dare potere alle comunità costiere, in particolare a donne e giovani.

Anche l’egiziana Fruitful Solutions si concentra sulla trasformazione digitale delle fabbriche e sull’automazione post-raccolta tramite AI per aiutare i produttori a ridurre gli sprechi post-raccolta, aumentare la produttività e migliorare la redditività, trasformando il settore alimentare in modo più intelligente e sostenibile.

Sempre in Egitto, l’azienda biotecnologica AlProtein sfrutta il potenziale delle microalghe (Spirulina) e delle piante galleggianti (lenticchie d’acqua) per trasformarle in fonti proteiche alternative e sostenibili di alta qualità. Una soluzione che non usa terra arabile, riduce l’impronta di carbonio e d’acqua di oltre il 60% e conserva l’85% dell’acqua utilizzata.

Custodi del patrimonio culinario e produttori di valore

Le startup della Mia Week non si dimenticano delle proprie tradizioni culinarie per creare prodotti ad alto valore aggiunto e valorizzare il territorio e le sue risorse. Ad est del Mediterraneo, Sheghel Emeh riscopre e modernizza l’antica arte della “mouneh” libanese (conservazione degli alimenti), combinando metodi ancestrali con la moderna tecnologia di disidratazione a bassa temperatura per creare pasti disidratati pronti da cucinare e privi di conservanti. Una soluzione cruciale in Libano, dove le interruzioni di corrente rendono difficile la conservazione dei deperibili, fornendo cibo conservato non refrigerato e sostenendo anche gli agricoltori locali.

Nemmeno un’altra libanese, Live Bio, utilizza additivi o conservanti. L’intera catena del valore dei prodotti dell’azienda, dal campo alla tavola, è controllata internamente, con gli ingredienti coltivati utilizzando procedure di agricoltura biologica. I valori fondamentali sono l’economia circolare e la sostenibilità, con l’uso di acqua proveniente da sorgente naturale e l’energia solare per alimentare i macchinari.

In Tunisia, Thagamuta Agro, i cui nome in berbero significa “terra fertile”, si dedica alla lavorazione e conservazione di prodotti locali e tradizionali, come olio d’oliva e miele. L’azienda opera nella regione di Sidi Bouzid, colmando la lacuna di unità di trasformazione e integrando i piccoli agricoltori nel sistema del commercio equo e solidale.

Un modus operandi adottato da un’altra startup africana, l’ugandese Natures Harvest KK Limited, azienda agricola focalizzata sulla creazione di una catena del valore competitiva per il cacao in Uganda che investe nella capacità di trasformazione locale, mettendo in contatto produttori, trasformatori e mercati di esportazione, con l’obiettivo di aumentare i redditi degli agricoltori e rafforzare la posizione del Paese nel settore globale del cacao.

Nel rispetto delle tradizioni dell’apicoltura tradizionale, BeeLal, con sede in Libano, produce con le innovazioni moderne un miele in polvere. BeeLal è inoltre impegnata in pratiche ecosostenibili, raccogliendo solo un terzo del miele prodotto dalle api, per facilitare la sopravvivenza invernale degli insetti.

Inclusione, credito e sviluppo sociale

Infine, a Bari, saranno protagoniste aziende che si concentrano sul potenziamento delle comunità e sull’accesso a servizi essenziali, dall’agricoltura al benessere. Sempre nell’ambito agricolo, la piattaforma fintech Agricash, dall’Egitto, offre un sistema integrato di supporto all’agricoltore egiziano, rivoluziona il finanziamento agricolo con soluzioni Bnpl (Buy Now, Pay Later) flessibili e senza interessi. Questo servizio consente agli agricoltori di acquistare forniture agricole prima del raccolto e pagare in seguito, affrontando le sfide legate all’accesso al credito e garantendo inclusione finanziaria e supporto tecnico basato sull’Ai.

Infine, Maiti Cosmetics celebra la ricchezza botanica della Tunisia per produrre cosmetici naturali a base di piante locali, lavorando a stretto contatto con agricoltori e artigiani locali e creando filiere etiche che trasformano il patrimonio vegetale in prodotti per la cura della pelle e il trucco sani e sostenibili.

© Riproduzione riservata

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