di: Celine Camoin | 9 Maggio 2025
Sebbene Nord America e Asia restino i principali centri di accumulo della ricchezza globale, l’Africa si sta affermando come un nuovo polo di crescita economica. Alla fine del 2023, la ricchezza privata africana – intesa come attività investibili – ammontava a circa 2,5 trilioni di dollari, con circa 135.200 milionari e 21 miliardari residenti nel continente. Inoltre, stando ai dati più recenti, in Africa cresce a ritmo sostenuto il numero di individui con un patrimonio superiore ai 10 milioni di dollari.
La ricchezza cresce più rapidamente in Africa
Secondo il Wealth Report 2025 di Knight Frank, l’Africa ospiterà entro il 2028 la popolazione di individui ad alto reddito (patrimonio di almeno 10 milioni di dollari) a più rapida crescita al mondo. Il numero di questi individui dovrebbe aumentare da 19.496 a 22.964, con una crescita del 17,8% in quattro anni, quasi il doppio della media globale prevista (6,9%). Il tasso supera nettamente anche le proiezioni per Nord America (+5,8%) e Asia (+8,7%).
Questa crescita è trainata dall’abbondanza di risorse naturali, dal miglioramento delle infrastrutture e dalla crescita di una classe media che crea nuove opportunità nei settori manifatturiero e dei servizi. Nel solo 2024, il numero di High Net Worth Individuals (Hnwi) in Africa è aumentato del 5%, passando da 18.629 a 19.496, con un patrimonio complessivo stimato in 409 miliardi di dollari.
Un fenomeno globale, ma l’Africa accelera
A livello globale, la popolazione Hnwi ha raggiunto i 2,34 milioni alla fine del 2024, con una crescita del 4,4%. Gli Stati Uniti restano il principale polo di ricchezza: quasi il 40% degli individui più ricchi del mondo vive negli Usa, contro il 20% in Cina. Il Giappone è l’unico altro paese con una quota superiore al 5%.
Tassare la ricchezza
La rapida crescita dei grandi patrimoni rende sempre più appetibile in tutto il mondo l’idea di una tassazione mirata sui super-ricchi, soprattutto per quei governi che affrontano crisi di bilancio e crescente indebitamento. Nessun governo africano ha utilizzato finora questo strumento, nonostante se ne sia discusso durante il G20 ospitato dal Sudafrica.
Introdurre una tassa patrimoniale efficace si scontra infatti con vari ostacoli. In molti paesi africani, le autorità fiscali faticano a ottenere dati affidabili sulla ricchezza effettiva, soprattutto quando questa è detenuta in immobili o fondi facilmente trasferibili. La mancanza di infrastrutture amministrative adeguate e il rischio di fuga di capitali rendono l’implementazione estremamente complessa. Inoltre, non è raro che molti leader politici appartengano all’élite economica, e quindi abbiano interessi diretti contrari a misure di questo tipo.
Infine, in contesti già segnati da forti disuguaglianze, una pressione fiscale mal calibrata può alimentare proteste popolari, come già accaduto in Kenya nel 2024. La redistribuzione della ricchezza è dunque necessaria, ma richiede equilibrio politico, volontà riformatrice e capacità amministrativa che, finora, pochi governi africani hanno dimostrato di possedere.