di: Andrea Spinelli Barrile | 29 Maggio 2025
La giunta militare al potere in Guinea ha annunciato di aver annullato altri 129 permessi per l’esplorazione mineraria. Lo riporta la Reuters, che cita un funzionario del ministero delle Miniere in condizioni di anonimato, secondo cui la decisione è stata presa per liberare le risorse inutilizzate affinché possano essere utilizzate da altri investitori: “Abbiamo semplificato il sistema digitalizzandolo completamente. Ora può essere controllato meglio”.
La mossa, scrive Reuters, non ha avuto ripercussioni immediate su investimenti importanti.
La maggior parte dei permessi revocati riguardava l’identificazione di giacimenti auriferi. I beni sono stati restituiti allo Stato.
Non più di 10 giorni fa, la giunta guineana aveva revocato 51 permessi minerari che non erano in uso o non erano ancora stati resi operativi, licenze che riguardavano concessioni per l’estrazione di bauxite, oro, diamanti, grafite e ferro. Una settimana prima, erano già stati presi provvedimenti nei confronti di Kebo energy e Emirates global aluminium, ai quali erano stati revocati i permessi di estrazione di bauxite.
La Guinea possiede le maggiori riserve di bauxite al mondo, il minerale utilizzato per produrre alluminio. La Cina è il principale operatore in Guinea.
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