di: Andrea Spinelli Barrile | 11 Novembre 2025
Il settore della bauxite della Guinea entra nel 2026 sulla scia di un 2025 da record, in seguito a un’impennata senza precedenti nel primo trimestre che ha creato le aspettative importanti per l’anno a venire. I dati commerciali infatti mostrano che il Paese ha esportato 48,6 milioni di tonnellate di bauxite nel primo trimestre del 2025, con un aumento del 39% rispetto al primo trimestre del 2024, trainato dalla crescente domanda cinese e dall’ampliamento delle infrastrutture portuali. Questo slancio fornisce spunti chiave sulle potenziali traiettorie per il 2026, segnalando opportunità e rischi per investitori e operatori.
Il boom delle esportazioni è stato in gran parte alimentato dalla crescente produzione di alluminio della Cina, che è aumentata del 4% nei primi cinque mesi del 2025, in concomitanza con una ripresa nei settori dell’edilizia e della produzione manifatturiera. Gli operatori minerari cinesi in Guinea, come Société minière de Boké e Chalco, hanno guidato l’impennata delle esportazioni, mentre i nuovi operatori minerari, tra cui Agb2a, Dynamic mining e Amc, hanno contribuito ulteriormente ai volumi, dimostrando la continua espansione e attrattiva del settore.
Lo sviluppo infrastrutturale sarà un fattore chiave per la Guinea nel 2026. Il Paese ha quasi raddoppiato la sua capacità portuale nel 2025, passando da cinque a nove strutture pronte per l’esportazione, alleviando i colli di bottiglia e supportando una maggiore produttività. Questo boom infrastrutturale è destinato a dare vita a un sistema affidabile e moderno, in grado di sostenere una maggiore produzione e di adattarsi alla domanda globale. Le politiche proattive del governo guineano migliorano ulteriormente le prospettive di investimento: misure come l’obbligo di spedizione nazionale e il previsto “Indice della bauxite della Guinea” dimostrano l’impegno per una gestione strutturata e trasparente della catena del valore, garantendo che i benefici in termini di fatturato rimangano prevedibili e rafforzando al contempo l’economia nazionale. La chiarezza normativa su iniziative chiave, tra cui progetti di raffinazione dell’allumina in loco come quello della State power investment corporation cinese, segnala inoltre una forte spinta verso la creazione di valore aggiunto locale.
© Riproduzione riservata



Africa e Affari, marzo 2025 - Aeroporti in fermento (copia cartacea)
Africa e Affari, ago/set 2023 - La Somalia ci riprova (copia cartacea)
Africa e Affari, maggio 2022 - Camerun al lavoro (copia digitale)
Africa e Affari, ottobre 2022 - A passo di sport (copia digitale)
Africa e Affari, ago/sett 2022 - La grande sfida dell'acqua (copia digitale)
Africa e Affari, giu/lug 2022 - Pane e fantasia africana (copia digitale)
AA anno 9, numero 1 - gennaio 2021: Africa 2021 (copia digitale)
Africa e Affari, febbraio 2024 - Corridoi per mettersi in moto (copia digitale)
Africa e Affari, febbraio 2021: Quale Tunisia? (copia digitale)
Africa e Affari, dicembre 2020 - Risorse in fuga (copia digitale)
Africa e Affari, gennaio 2024 - Africa, il futuro è adesso (copia digitale)
Africa e Affari, aprile 2024 - L'ambiziosa Rabat (copia digitale)
Africa e Affari, novembre 2020 - Resilienza climatica (copia digitale)
Africa e Affari, marzo 2024 - L'era del Piano Mattei (copia digitale)
Africa e Affari, dicembre 2025 - La variabile etiopica (copia cartacea)
Africa e Affari, giu/lug 2025 - Transizione energetica (copia cartacea)
Africa e Affari, ago/set 2025 - Tanto sport, tanto business (copia cartacea)

