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Gabon: presentato il Piano nazionale di crescita e sviluppo

di: Celine Camoin | 30 Luglio 2025

Il Gabon ha lanciato ufficialmente il Piano nazionale di crescita e sviluppo (Pncd), presentato come strumento centrale per la trasformazione economica del Paese entro il 2030. Proposto e sviluppato dal ministro di Stato per l’Economia e le Finanze, Henri-Claude Oyima, il piano coprirà il periodo 2026-2030 e punta ad aumentare il tasso di crescita del Paese dall’attuale 2,7% al 10% annuo.

“Il modello economico del Gabon” ha dichiarato Oyima durante la presentazione del piano, evento citato da Ecomatin, “ha ormai raggiunto i suoi limiti. Dobbiamo ristrutturare il nostro modo di produrre e finanziare lo sviluppo per creare ricchezza”. Secondo Oyima, questa ambizione tiene conto di diversi parametri: una crescita demografica stimata a quasi il 3% annuo, un’inflazione persistente e un costo del finanziamento in aumento, in particolare con il tasso marginale della Banca mondiale intorno al 6%.

Il Pncd si basa su un fabbisogno finanziario complessivo stimato in 10.000 miliardi di franchi Cfa (15 miliardi di euro circa): per mobilitare tali finanziamenti, il governo prevede di attivare una migliore raccolta di risorse interne, un ricorso strategico al debito estero tramite donatori multilaterali e un maggiore coinvolgimento del settore privato attraverso i partenariati pubblico-privati. Inoltre, sarà attuata una riforma della governance di bilancio, con la razionalizzazione della spesa pubblica, un audit dei sussidi e una revisione mirata delle esenzioni fiscali.

I progetti di punta del piano gabonese abbracciano diversi settori: la costruzione di porti in acque profonde a Mayumba, Libreville e Port-Gentil, lo sviluppo di corridoi ferroviari minerari e industriali e la modernizzazione di assi stradali strategici, tra cui la tangenziale di Owendo, il settore energetico, che beneficerà di progetti idroelettrici come Kinguélé Aval e Ngoulmendjim, oltre al rafforzamento delle capacità solari e termiche, investimenti nell’agricoltura, nella trasformazione locale, nella tecnologia digitale (con la creazione di un centro dati nazionale), nell’istruzione tecnica e professionale, ma anche l’istituzione delle zone economiche speciali, per stimolare l’industrializzazione. Per tutto questo verrà istituita un’architettura istituzionale rafforzata, come un meccanismo di monitoraggio e valutazione periodica, con la presentazione di un rapporto di attuazione ogni anno in occasione di un Forum economico gabonese, organizzato prima dell’adozione di ogni legge finanziaria: “Questo approccio mira a garantire la tracciabilità degli investimenti, la trasparenza nell’utilizzo dei fondi e il continuo adattamento delle politiche pubbliche” ha detto Oyima alla presentazione del piano.

I partner annunciati, già confermati, saranno la Banca africana di sviluppo (AfDB), la Banca mondiale, l’Agenzia francese per lo sviluppo e l’Unione europea, attraverso finanziamenti misti, ma l’idea è quella di ampliare il bouquet di partner proponendo specifici progetti.

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