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Fitch declassa Afreximbank, rating un grado sopra ‘junk’

di: Michele Vollaro | 6 Giugno 2025

Fitch Ratings ha ridotto il rating del credito di Afreximbank a BBB-, avvicinando l’istituto panafricano al livello “junk” e alimentando preoccupazioni per il futuro del commercio intra-africano. La decisione, annunciata ieri, è stata motivata da “elevati rischi di credito e politiche di gestione del rischio ritenute insufficienti” dall’agenzia.

Il declassamento arriva in un momento critico per Afreximbank, impegnata a difendere i propri prestiti da ristrutturazioni in Paesi come Ghana, Zambia e Malawi. Fitch stima un rapporto di crediti deteriorati (Npl) superiore al 6%, più del doppio rispetto al dato ufficiale della banca (2,44%), evidenziando un problema di trasparenza e preoccupazioni sulla solidità finanziaria.

Secondo la corrispondente per l’Africa di Bloomberg, Ondiro Oganga, Zambia e Ghana intendono imporre perdite da ristrutturazione ad Afreximbank ma anche alla Trade and Development Bank (Tdb). Questo passaggio rappresenta un nodo cruciale: anche se Afreximbank e Tdb si considerano istituzioni multilaterali che dovrebbero godere di trattamenti preferenziali nelle ristrutturazioni, il comitato ufficiale dei creditori, guidato da Cina e Francia, le considera invece finanziatori commerciali. In caso di perdite forzate, entrambe le banche potrebbero vedere ulteriori declassamenti a status “junk”, riducendo l’accesso a capitali e aumentando i costi di indebitamento, rendendo così il finanziamento allo sviluppo più caro e meno accessibile in Africa.

La riduzione del rating comporta costi di indebitamento più elevati per Afreximbank, limitandone la capacità di erogare prestiti a condizioni favorevoli. L’outlook negativo fa temere ulteriori ripercussioni, inclusa la possibile ristrutturazione di debito sovrano collegato alla banca, con impatti sulla sua rilevanza strategica.

Il downgrade mette inoltre in grave rischio il ruolo centrale di Afreximbank nell’attuazione dell’Accordo di libero scambio continentale africano (AfCFTA). La banca supporta infatti strumenti chiave come il Pan-African Payment and Settlement System (Papss) e l’AfCFTA Adjustment Fund, essenziali per il successo dell’integrazione commerciale continentale. Inoltre, la riduzione della capacità finanziaria della banca potrebbe rallentare progetti innovativi come il Sistema continentale di garanzia per i transiti commerciali (Aactgs), volto a ridurre i costi e i tempi di transito delle merci attraverso molteplici confini nazionali.

L’eventuale aumento dei costi operativi di Afreximbank rischia di ridurre i benefici economici di questi strumenti, rappresentando un freno significativo per la piena realizzazione delle potenzialità dell’AfCFTA.

Il contesto vede inoltre una crescente pressione sugli aiuti multilaterali in Africa, con il calo dei prestiti cinesi e la crisi di istituzioni come Usaid. Secondo Oganga, mantenere stabili e forti i prestatori multilaterali africani è cruciale, in quanto sono gli unici a conoscere a fondo le sfide del continente e sapere come superare la burocrazia per garantire risultati concreti: indebolire questi attori rischierebbe pertanto di complicare ulteriormente l’ecosistema finanziario africano già fragile.

Afreximbank non ha ancora rilasciato commenti ufficiali sulla decisione di Fitch.

© Riproduzione riservata

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