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L’Etiopia presenta a Parigi il progetto per il mega-aeroporto di Bishoftu

di: Valentina Milani | 6 Novembre 2025

È stato presentato ieri a Parigi il progetto del nuovo aeroporto etiope di Bishoftu, destinato – se realizzato – a diventare il più grande scalo del continente africano. La presentazione si è svolta nel corso di un forum economico Europa-Etiopia, organizzato per favorire partenariati e attrarre investimenti internazionali.

Radio France Internationale (Rfi) riferisce che una delegazione etiope, composta da diversi ministri e imprenditori, ha illustrato i dettagli dell’iniziativa, che rappresenta una delle opere più ambiziose mai avviate dal Paese. Il piano, del valore di 12,7 miliardi di dollari, punta a realizzare entro il 2040 un’infrastruttura in grado di accogliere oltre 100 milioni di passeggeri all’anno, a circa un’ora di auto dalla capitale Addis Abeba.

Il progetto si inserisce nella strategia di modernizzazione infrastrutturale lanciata dal governo etiope, che dopo l’inaugurazione del Grand Ethiopian Renaissance Dam in settembre vuole consolidare la propria posizione come hub economico e logistico regionale.

L’attuale aeroporto di Bole, ad Addis Abeba, gestisce circa 20 milioni di passeggeri all’anno, ma la crescita del traffico e il successo di Ethiopian Airlines spingono il Paese a pianificare un’espansione su scala globale. “Addis Abeba è già un hub importante e vogliamo consolidarlo. Tutte le analisi confermano la redditività e la sostenibilità del progetto”, ha dichiarato il ministro delle Finanze Ahmed Shide, citato da Rfi.

“Il progetto non è più virtuale, ma operativo. L’obiettivo è ora collegare imprese e finanziatori”, ha aggiunto Benoît Chervalier, presidente Africa di Business Europe, tra i promotori dell’iniziativa.

Al finanziamento del nuovo aeroporto parteciperanno istituzioni pubbliche e multilaterali, tra cui la Banca africana di sviluppo (AfDB), che ha già approvato un credito di 500 milioni di dollari. Le autorità etiopi sono ora impegnate nella ricerca di capitali privati aggiuntivi per completare la copertura finanziaria dell’opera.

© Riproduzione riservata

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