di: Céline Dominique Nadler | 13 Giugno 2025
Il governo etiope intende raccogliere mille miliardi di birr (circa 6,5 miliardi di euro), ovvero il 53% della sua proposta di bilancio record di 1,93 trilioni di birr (12,5 miliardi di euro) per l’anno fiscale 2025/26, attraverso le entrate fiscali interne. Lo ha annunciato il ministro delle Finanze, Ahmed Shide.
L’ambizioso piano di spesa, che rappresenta un aumento del 20% rispetto al bilancio dell’anno precedente, prevede di stanziare 1,2 trilioni di birr (circa 7,7 miliardi di euro) per le spese correnti, 415 miliardi di birr (2,6 miliardi di euro) per progetti di investimento e 315 miliardi di birr (2 miliardi di euro) in pagamenti di sostegno ai governi regionali. Ulteriori 14 miliardi di birr (circa 90 milioni di euro) saranno stanziati per aiutare le regioni a raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sdg’s) delle Nazioni Unite.
Ahmed ha affermato che il governo coprirà il restante 47% del bilancio attraverso finanziamenti da parte dei partner di sviluppo e la vendita di buoni del Tesoro, senza ricorrere direttamente ai prestiti della Banca centrale. “Si è prestata attenzione a coprire la spesa pubblica con il reddito nazionale, adottando una rigorosa politica monetaria e fiscale. Ciò contribuirà a stabilizzare l’inflazione e a implementare un utilizzo efficace del bilancio”, ha precisato Ahmed.
Il ministro delle Finanze ha inoltre sottolineato che la proposta di bilancio riflette l’impegno del governo a ridurre il deficit fiscale al 2,2% del Pil su base lorda e all’1% su base netta. L’Etiopia ha uno dei rapporti tra gettito fiscale e Pil più bassi dell’Africa subsahariana, attestandosi a poco meno del 10% secondo le stime della Banca Mondiale.
Tra le ulteriore iniziative previste dal governo, una serie di nuove tasse, tra cui tasse su carburante e veicoli, un’imposta sul valore aggiunto (Iva) del 15%, un’accisa sul carburante del 15% e una tassa di circolazione distinta per le auto a benzina.
Il progetto arriva mentre il governo fatica a eliminare gradualmente un regime di sussidi per il carburante che, come ammettono i funzionari, è diventato fiscalmente insostenibile. Il sistema di tariffazione del carburante in Etiopia è in fase di revisione da diversi anni. A metà del 2022, il governo ha iniziato a ridurre gradualmente i sussidi al carburante, motivando la necessità di contenere la spesa pubblica e ridurre le distorsioni nel mercato energetico. Da allora, i prezzi di diesel e benzina sono aumentati di oltre il 50%.
La proposta di bilancio è attualmente in discussione in Parlamento e si prevede che verrà approvata prima dell’inizio del nuovo anno fiscale.
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