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Egitto: firmato maxi accordo per il gas israeliano

di: Céline Dominique Nadler | 19 Dicembre 2025

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha firmato l’accordo di esportazione all’Egitto di gas naturale da 35 miliardi di dollari, rimasto in sospeso da quando era stato siglato per la prima volta all’inizio di agosto.

L’accordo prevede che Chevron e i suoi partner nel giacimento di gas Leviathan, NewMed Energy e Ratio Energies, esportino 130 miliardi di metri cubi di gas in Egitto tra il 2026 e il 2040, ha detto Netanyahu in una dichiarazione televisiva, osservando che si tratta dell’accordo più grande nella storia di Israele.

L’accordo di fornitura svolgerà un ruolo fondamentale nella stabilizzazione dell’approvvigionamento di gas naturale in Egitto, che ha faticato a bilanciare la crescente domanda interna e il calo della produzione locale, dovuto in gran parte alle difficoltà tecniche dell’enorme giacimento offshore di Zohr,  come ricorda oggi il quotidiano Enterprise. Una situazione che ha costretto Il Cairo a importare sempre più Gnl per evitare blackout.

L’accordo ridurrà anche le spese egiziane di importazione di gas naturale. Secondo il portale al Arabiya, il volume che verrà importato da Israele potrebbe costare fino a 28 miliardi di dollari in meno rispetto a quanto l’Egitto avrebbe pagato acquistando gli stessi volumi sul mercato libero ai prezzi attuali. Al Arabiya suggerisce inoltre che le ambizioni di riesportazione di Gnl dell’Egitto riceveranno una spinta, consentendogli di utilizzare gli impianti di liquefazione esistenti per riesportare il gas come Gnl in Europa. Secondo gli esperti, liquefare ed esportare fino al 60% del gas importato da Israele potrebbe generare circa 22 miliardi di dollari di entrate in Egitto.

Egitto e Israele avevano firmato un accordo all’inizio di agosto, che prevedeva un primo aumento dei flussi da 4,5 miliardi di metri cubi nel 2025 a 6,5 ​​miliardi di metri cubi già nel 2026. Netanyahu ha poi congelato l’accordo a settembre, a causa delle crescenti tensioni tra Israele ed Egitto legate alla guerra a Gaza e al dispiegamento militare del Cairo nel Sinai. La scadenza per ottenere un permesso di esportazione dal ministero dell’Energia israeliano per il progetto è stata successivamente posticipata al 31 dicembre.

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