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La domanda di data center è in rapida accelerazione in Africa

di: Celine Camoin | 3 Dicembre 2025

Il mercato dei data center in Africa sta entrando in una fase di crescita accelerata con una domanda di capacità che dovrebbe aumentare dagli attuali circa 0,4 gigawatt (GW) a 1,5-2,2 GW entro il 2030. Lo rivela uno studio della società di consulenza strategica McKinsey & Company, secondo la quale “l‘opportunità è sostanziale, richiedendo nuovi investimenti1 da 10 a 20 miliardi di dollari e sbloccando un bacino di entrate stimato tra 20 e 30 miliardi di dollari lungo la catena del valore entro il 2030”.

Questa espansione è trainata da tre motori concreti, ovvero la crescente adozione dell’intelligenza artificiale in settori chiave, la migrazione delle grandi aziende verso il cloud e i programmi governativi di digitalizzazione che richiedono sovranità sui dati.

L’analisi rivela tuttavia che la traiettoria dell’Africa non rispecchierà quella di altre regioni. La domanda evolverà in modo disomogeneo e fattori strutturali come l’affidabilità dell’alimentazione energetica, il contesto normativo e la preparazione delle infrastrutture determineranno i risultati. “Il successo dipenderà da strategie personalizzate, che allineino investitori, operatori e responsabili politici per progettare modelli che riflettano le realtà locali e al contempo adottino le best practice globali”.

Il rapporto intitolato “Building data centers for Africa’s unique market dynamics“, pubblicato il 24 novembre, spiega che a differenza dei mercati globali come Stati Uniti ed Europa che privilegiano i mega-campus, l’Africa seguirà un modello di sviluppo unico caratterizzato da strutture più piccole, modulari e scalabili. Si prevede infatti che due terzi della nuova capacità saranno costituiti da data center di dimensioni piccole, tra 1 e 20 MW, o medie fino a 50 MW, un approccio necessario per gestire meglio la frammentazione della domanda e i rischi infrastrutturali locali.

Attualmente, le capacità dei data center già operativi nei cinque mercati principali africani (Egitto, Kenya, Marocco, Nigeria e Sudafrica) rimangono significativamente inferiori a quelle della sola Francia, che nel 2024 disponeva di diversi data center con una capacità complessiva di circa 800 megawatt (0,8 GW). Questo divario evidenzia sia l’entità della sfida sia l’importanza del potenziale inutilizzato.

I data center ospitano infrastrutture It critiche, essenziali per l’elaborazione, l’archiviazione e la distribuzione dei dati. Sono progettati per garantire affidabilità, efficienza e conformità, in modo che i servizi rimangano sempre disponibili. In sostanza, trasformano energia e infrastrutture in servizi digitali affidabili che supportano le aziende e la società e costituiscono la spina dorsale della nostra economia digitale.

La catena del valore dei data center coinvolge un’ampia gamma di attori, tra cui sviluppatori immobiliari, fornitori di energia e di componenti elettromeccanici, operatori di rete, fornitori di hardware It, produttori di chip e operatori. Ognuno di essi svolge un ruolo fondamentale: nella selezione e nella costruzione del sito, nella garanzia di alimentazione e raffreddamento affidabili, nell’abilitazione di connettività ad alta velocità o nella fornitura di risorse di elaborazione e software necessarie per i carichi di lavoro cloud e Ai. In Africa, tuttavia, persistono importanti colli di bottiglia. Tra questi, i principali sono l’alimentazione elettrica inaffidabile e costosa e le lacune nella connettività a lungo raggio e transfrontaliera. Oltre a ciò, gli investitori si trovano ad affrontare lunghi cicli di ritorno sull’investimento e gli operatori faticano ad assicurarsi tenant di riferimento, rendendo sia il finanziamento che la scalabilità dei data center particolarmente impegnativi.

© Riproduzione riservata

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