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Crescita in ripresa in Africa, ma non basta per ridurre la povertà

di: Valentina Milani | 28 Aprile 2025

Nonostante l’incertezza dell’economia globale e le limitazioni fiscali interne, la crescita economica nell’Africa subsahariana mostra segnali di resilienza. Secondo l’ultima edizione di Africa’s Pulse, il rapporto semestrale della Banca mondiale sull’economia della regione, la crescita è attesa al 3,5% nel 2025, con un’ulteriore accelerazione al 4,3% tra il 2026 e il 2027. Il miglioramento è trainato soprattutto dall’aumento dei consumi privati e degli investimenti, grazie al raffreddamento dell’inflazione e alla stabilizzazione delle valute.

Il tasso mediano di inflazione nella regione è infatti sceso dal 7,1% nel 2023 al 4,5% nel 2024, segnale positivo per il potere d’acquisto e la fiducia degli investitori. Tuttavia, avverte la Banca mondiale, la ripresa non è ancora sufficiente per ridurre in modo significativo la povertà o rispondere alle crescenti aspettative della popolazione, soprattutto dei giovani.

Il reddito reale pro capite nel 2025 sarà ancora inferiore del 2% rispetto al picco del 2015, mentre i Paesi ricchi di risorse naturali o colpiti da conflitti e fragilità crescono a ritmi più lenti rispetto alle economie più diversificate. Il divario tra le aspirazioni di una popolazione giovane e in crescita – che cerca lavoro e servizi pubblici funzionanti – e la realtà di mercati e istituzioni ancora fragili rappresenta una delle sfide più urgenti.

“C’è una crescente distanza tra le aspirazioni dei cittadini e il funzionamento effettivo dei servizi e dei mercati”, ha dichiarato Andrew Dabalen, capo economista della Banca mondiale per la regione Africa. “Riforme urgenti, sostenute da maggiore concorrenza, trasparenza e responsabilità, saranno fondamentali per attrarre investimenti privati, aumentare le entrate pubbliche e creare opportunità economiche per milioni di africani che ogni anno entrano nel mercato del lavoro”.

Il rapporto evidenzia anche le minacce persistenti dovute ai cambiamenti climatici, ai conflitti regionali e alle mutate dinamiche commerciali globali. In questo scenario, la liberalizzazione dei mercati e la piena attuazione della Zona di libero scambio continentale africana (AfCfta) potrebbero offrire nuove possibilità per espandere il commercio regionale, stimolare l’attività economica e generare occupazione.

La Banca mondiale invita pertanto i governi africani a cogliere questa fase di ripresa come un’opportunità per migliorare l’efficienza della spesa pubblica, in un contesto di debito elevato e riduzione degli aiuti internazionali. Investire in servizi essenziali – sanità, istruzione, acqua, elettricità – rafforzerebbe il rapporto tra Stato e cittadini, mentre un sistema fiscale più equo, una maggiore responsabilità pubblica e regole di mercato chiare permetterebbero alle imprese di crescere e creare posti di lavoro.

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