di: Céline Dominique Nadler | 18 Febbraio 2025
Il giorno dopo che il presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud e il premier etiope Abiy Ahmed si sono incontrati per ristabilire i legami, funzionari di entrambe le nazioni hanno avviato colloqui tecnici in Turchia per attuare la Dichiarazione di Ankara e discutere la richiesta dell’Etiopia per ottenere un accesso marittimo attraverso il territorio somalo.
Il ministro dell’Informazione somalo Daud Aweis ha confermato la sua partecipazione ai colloqui, affermando che l’obiettivo principale della delegazione è l’attuazione degli accordi raggiunti nei precedenti impegni diplomatici. “Sono arrivato ad Ankara per unirmi alla delegazione della Somalia per l’avvio del primo round di discussioni tecniche tra Somalia ed Etiopia, volte a esplorare modi per implementare la Dichiarazione di Ankara”, ha scritto Aweis su X. “La Somalia è impegnata a promuovere la pace, rafforzare la cooperazione e costruire relazioni diplomatiche basate sulla comprensione e sul rispetto reciproci”, ha aggiunto.
I colloqui giungono mentre l’Etiopia continua a spingere per un corridoio commerciale marittimo, una richiesta che ha alimentato controversie geopolitiche nel Corno d’Africa. Il 1° gennaio 2024, l’Etiopia ha firmato un memorandum d’intesa con il Somaliland, territorio somalo autoproclamatosi indipendente, che proponeva di concedere ad Addis Abeba l’accesso a un tratto di costa di 19 chilometri vicino a Berbera per 50 anni. L’accordo, che includeva il potenziale riconoscimento etiope dell’indipendenza del Somaliland, ha scatenato una forte critica da parte del governo federale della Somalia, che ha denunciato l’accordo come una violazione della sua sovranità.
La Somalia ha infatti insistito sul fatto che qualsiasi accordo marittimo deve essere negoziato esclusivamente con il governo federale di Mogadiscio e deve rispettare il diritto internazionale. I comitati tecnici, composti da rappresentanti di entrambi i governi, dovrebbero valutare la fattibilità di un quadro in cui l’Etiopia potrebbe ottenere un accesso controllato sotto la supervisione somala.
La Turchia, che mantiene forti legami diplomatici e militari con la Somalia, ha precedentemente agito come mediatrice nelle controversie regionali e ha svolto un ruolo chiave nel mediare la Dichiarazione di Ankara del dicembre 2024. Non è ancora chiaro se la Turchia stia attivamente facilitando queste discussioni o semplicemente ospitando la delegazione somala.
L’esito di queste negoziazioni potrebbe rimodellare le alleanze regionali e le dinamiche di potere nel Corno d’Africa. Un accordo reciprocamente vantaggioso potrebbe migliorare la cooperazione economica e la stabilità regionale.
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