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Codeway: Mission 300, energia per sviluppo e occupazione

di: Celine Camoin | 15 Maggio 2025

L’energia è il motore essenziale dello sviluppo, ma in Africa subsahariana ancora 600 milioni di persone non hanno accesso all’elettricità. Per colmare questa carenza, per la prima volta, la Banca Mondiale e la Banca Africana di Sviluppo (AfDB) hanno unito le forze, coinvolgendo i governi africani, in un ambizioso progetto: “Mission 300 – Empowering Africa”, al quale anche l’Italia intende contribuire, come sottolineato nel corso di un panel organizzato da Agenzia ICE durante Codeway Expo. L’obiettivo è connettere 300 milioni di persone all’elettricità entro il 2030 in Africa subsahariana. Ad oggi, dal lancio nel luglio 2023, grazie a Mission 300 ne sono già state collegate 21 milioni.

“Da qui al 2030 ci saranno un miliardo di giovani in età lavorativa, ma, allo stato attuale, l’economia sarà in grado di creare solo 400 milioni di posti di lavoro, con il rischio di generare frustrazione, conflittualità, instabilità. Senza energia non si possono creare posti di lavoro”, ha sottolineato Stefania Lenoci, rappresentante speciale della Banca Mondiale in Italia e nell’Europa meridionale, durante un panel di presentazione di Mission 300 moderato da Anna Flavia Pascarelli, dirigente dell’ufficio Europa-Africa di Agenzia ICE.

Mission 300, ha chiarito Lenoci, non è un singolo fondo o progetto, ma una piattaforma nella quale vari partner collaborano. Il settore privato è uno degli attori fondamentali. Le imprese italiane, forti di un’ingegneria d’eccellenza, affidabilità e capacità di operare in contesti complessi, hanno un ruolo da giocare. Mission 300, ha aggiunto la relatrice, “incarna appieno la visione del Piano Mattei, una partnership equa tra l’Italia e l’Africa”.

Mission 300 combina “iniziative trasformative per il continente africano e opportunità per le aziende italiane a sostegno del settore energetico”, ha confermato Daniel Schroth, direttore per l’Energia rinnovabile e l’Efficienza energetica presso la Banca Africana di Sviluppo, evidenziando un altro aspetto chiave della piattaforma: l’attenzione all’energia pulita, alle fonti rinnovabili e alla cucina pulita (clean cooking). “Un miliardo di persone non ha accesso a soluzioni di cucina pulita, una situazione che ha conseguenze negative su donne, bambini, clima e ambiente. Mission 300 cerca di cambiare questa tendenza”, ha affermato Schroth, ricordando inoltre che l’iniziativa è sostenuta dall’Unione Africana e da investitori privati. “Non si tratta solo di accesso all’energia, ma anche di creare opportunità economiche, lavoro, prospettive”, ha insistito.

Elisa Portale, senior energy specialist presso la Banca Mondiale, riconosce che la sfida di Mission 300 è immensa, ma anche unica nel suo genere. Si tratta di una missione guidata dall’Africa, che richiede uno sforzo senza precedenti e prevede una trasformazione sistemica dell’intero ecosistema energetico nei Paesi coinvolti.

Dà una ‘scossa’ l’evidente ma impietosa constatazione di Francesco Corvaro, inviato speciale del governo italiano per il cambiamento climatico, in apertura del seminario all’interno di Codeway: “Il clima non ha confini. Il Global North e il Global South non esistono più. O riusciamo a capirlo e a cooperare, oppure ci troveremo tutti, fra qualche anno, in una situazione meno favorevole”, ha sottolineato. “Cambiamenti climatici, migrazioni e conflitti sono correlati”, ha affermato, invitando a dedicare maggiore attenzione a questo nesso. In Germania, ha citato come esempio, esiste una task force di 15 esperti, alle dipendenze dell’Intelligence, incaricata di analizzare la problematica del clima e il suo collegamento con terrorismo e conflittualità. “Ma esistono grandi possibilità che questa situazione diventi un’opportunità di investimento, sfruttando questa multi-crisi come leva di sviluppo, sia per loro che per noi, utilizzando la migliore tecnologia oggi disponibile”.

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