di: Giulia Filpi | 14 Maggio 2025
Data center, modelli linguistici basati sull’intelligenza artificiale, un nuovo hub tecnologico per lo sviluppo sostenibile: sono solo alcuni dei progetti menzionati oggi a Codeway, la fiera sul business e la cooperazione in corso a Roma, durante la presentazione dell’iniziativa Digital Flagship, promossa dalla Cooperazione italiana in Senegal, Ghana, Costa d’Avorio e Mozambico.
L’obiettivo, spiegano i promotori, è accompagnare i Paesi partner, nel quadro del Piano Mattei, lungo percorsi di trasformazione digitale sostenibile, con interventi concreti nei settori dell’innovazione imprenditoriale, dell’agricoltura, della connettività e dei servizi pubblici.
“Il 20 giugno inaugureremo, insieme al ministero delle Imprese e del Made in Italy, il nuovo hub AI per lo sviluppo sostenibile qui a Roma, in collaborazione con l’Undp”, ha annunciato Lorenzo Ortona, capo della struttura di missione per l’attuazione del Piano Mattei per l’Africa, presentando il pilastro digitale del piano.
“Si tratta di un’altra opportunità, soprattutto per i Paesi partner del piano, per accedere alle tecnologie più avanzate – dall’intelligenza artificiale ai supercomputer – e per favorire lo scambio di buone pratiche – ha aggiunto –. Riteniamo quindi che, tra il centro Undp di Roma, il progetto faro digitale e lo sforzo per costruire una migliore infrastruttura di connettività, insieme al nostro settore privato e alla Commissione dell’Unione Europea, possiamo davvero offrire un quadro completo di come il piano stia cercando di rispondere alle esigenze di un salto di qualità digitale nel continente africano”.
Ma la sfida cruciale, come ha sottolineato nel suo intervento introduttivo il ministro dell’Istruzione del Ghana, Haruna Iddrisu, è occupazionale: “A livello di istruzione superiore, stiamo cercando di espandere e costruire quelli che chiamiamo ‘hub dell’innovazione’ per sostenere la formazione – ha affermato –. Ma, in generale, come utilizziamo le competenze digitali? Come valorizziamo le competenze professionali per preparare i giovani a contribuire al mondo del lavoro?”. È questa la domanda rivolta ai relatori e all’uditorio.
Per Keyzom Ngodup, dell’Ufficio per il Digitale dell’Agenzia Onu per lo Sviluppo (Undp), puntare sulla crescita economica è fondamentale per far evolvere il settore dei servizi, e l’Italia “sta facendo un buon lavoro in questo senso”. Oltre al già citato hub AI, Ngodup ha menzionato due aziende italiane, Almawave e iGenius, che stanno lavorando alla digitalizzazione di alcune delle lingue africane più critiche.
“Non vogliamo essere solo consumatori, ma anche innovatori, co-creatori e ampliare le nostre capacità”, ha sottolineato da parte sua Stephane Kounandi Coulibaly, direttore per l’Innovazione del Ministero della Transizione Digitale della Costa d’Avorio, esprimendo la volontà di cooperare con le imprese italiane, in particolare con Daniele Dragoni di Leonardo Hypercomputing.
Tra gli altri rappresentanti del mondo imprenditoriale è intervenuto anche Massimo Dal Checco, di Sidi Srl e dell’agenzia collegata a Confindustria Anitec-Assinform, evidenziando le potenzialità del digitale in Africa, dove si registra una crescita esponenziale della copertura 4G e degli abbonamenti alla telefonia mobile.
Di “New Deal tecnologico” ha parlato, infin,e Roger Thiam, direttore Ingegneria finanziaria e Informazione del Ministero delle Comunicazioni del Senegal: “Vogliamo posizionare il Senegal come leader regionale nella digitalizzazione – ha detto –. Cerchiamo progetti di lunga durata, perché non stiamo parlando solo di un programma governativo, ma di un patto sociale. Il Senegal sta entrando in un’era in cui la tecnologia non è più un lusso, e vi invitiamo a costruire insieme a noi”.
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