di: Andrea Spinelli Barrile | 21 Agosto 2025
Il governo della Repubblica centrafricana (Rca) e il Gruppo della Banca africana di sviluppo (AfDB) hanno lanciato a Bangui il Programma di sostegno regionale per lo sviluppo delle infrastrutture e delle risorse idriche transfrontaliere tra la Repubblica centrafricana e la Repubblica democratica del Congo (Predire). Lo si apprende da una nota ufficiale di AfDB.
Questo Programma mira a sviluppare le immense risorse idriche del bacino dell’Ubangui trasformando in modo sostenibile le condizioni di vita socioeconomiche delle persone che vivono lungo il fiume, consolidando al contempo l’integrazione regionale: Predire è finanziato da AfDB con 121 milioni di dollari e sarà realizzato nell’arco di cinque anni. “Predire è in linea con la visione del presidente del Centrafrica, Faustin Archange Touadera, di uno sviluppo sostenibile e inclusivo basato sull’accesso equo all’acqua potabile, ai servizi igienico-sanitari, alla sicurezza alimentare e alla tutela ambientale” ha detto il ministro centrafricano dell’Energia e dello Sviluppo delle risorse idriche Bertrand Arthur Piri.
Costruito attorno al nesso acqua-sicurezza alimentare-clima, il Programma comprende due sottoprogrammi complementari: il primo si concentra sul miglioramento del sistema informativo idrologico nel bacino di Ubangui, sulla preparazione di investimenti futuri e sulla costruzione di infrastrutture idriche, igienico-sanitarie e igieniche resilienti al clima. Il secondo, attualmente in fase di preparazione, si concentrerà sul finanziamento delle infrastrutture di raccolta dell’acqua per il Programma di trasformazione agricola nel Centrafrica, sul miglioramento della navigazione fluviale nel bacino dell’Ubangui e nel fiume Congo, nonché sulla protezione e sullo sviluppo della resilienza delle comunità vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico.
“Adottando un approccio integrato e inclusivo, Predire contribuirà a rafforzare la resilienza climatica delle comunità, stimolando al contempo la crescita economica attraverso servizi idrici, di navigazione e di agricoltura sostenibile” ha detto Mamady Souaré, responsabile dell’Ufficio nazionale di AfDB in Centrafrica, sottolineando che “il 100% del finanziamento è dedicato alla lotta contro gli effetti del cambiamento climatico, un progetto di punta nel portafoglio climatico della Banca”.
Il programma mira a migliorare la gestione sostenibile delle risorse idriche condivise nel bacino transfrontaliero di Ubangui, promuovendo al contempo lo sviluppo di infrastrutture essenziali per garantire un approvvigionamento idrico sicuro per le persone, l’agricoltura e le industrie di trasformazione agricola. Prevede inoltre il rafforzamento delle capacità istituzionali degli attori nazionali e regionali, in particolare della Commissione internazionale del bacino del Congo-Ubangi-Sangha (Cicos) e della Comunità economica degli Stati dell’Africa centrale (Eccas), nei settori della governance delle risorse idriche e della gestione integrata dei bacini.
La componente del programma relativa al Centrafrica comprende la costruzione di una nuova stazione di pompaggio dell’acqua grezza con una capacità di 6.500 metri cubi/ora, un impianto di trattamento delle acque con la stessa capacità, un impianto di stoccaggio da 50.000 metri cubi, l’estensione di 208 chilometri di rete di distribuzione, l’installazione di 15.000 collegamenti sociali e la costruzione della nuova sede centrale della Società centrafricana di distribuzione dell’acqua (Sodeca).
Il programma interessa le province di Nord-Ubangi, Sud-Ubangi e Mongala nella Repubblica democratica del Congo e la Grande Bangui nel Centrafrica: oltre 2,4 milioni di persone (il 51% delle quali donne) beneficeranno direttamente del progetto. Il 69% di questi beneficiari vive in povertà assoluta, mentre il 71% sono giovani, di cui almeno il 50% sono ragazze: il progetto genererà 3.400 posti di lavoro, di cui 1.200 permanenti, attraverso lavori infrastrutturali, formazione imprenditoriale, fornitura di servizi idrici e igienico-sanitari e miglioramenti alla navigazione fluviale. In aggiunta, in collaborazione con l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr), verrà implementato un programma specifico di resilienza e coesione sociale a beneficio di 25.000 persone.
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