di: Andrea Spinelli Barrile | 28 Luglio 2025
Secondo il Rapporto nazionale 2025 della Banca africana di sviluppo (AfDB), si prevede che l’economia del Burkina Faso crescerà di circa il 5% nel 2024, in forte aumento rispetto al 3% del 2023. Questo nonostante un contesto nazionale ancora caratterizzato da persistenti sfide alla sicurezza, una complessa crisi umanitaria e l’uscita del Paese dalla Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas).
“Con il rafforzamento delle capacità militari del Paese, lo Stato ha dichiarato di aver messo sotto controllo oltre il 71% del territorio nazionale, rispetto a circa il 40% nel 2022, e di essere riuscito a rimpatriare 1.014.000 sfollati interni ai loro villaggi di origine entro la fine del 2024. A marzo 2023, secondo le autorità, gli sfollati interni erano 2,06 milioni,” si legge nel report di AfDB, in cui la Banca spiega che questa crescita economica è trainata dall’agricoltura e dal settore terziario, in particolare dal commercio e dai servizi finanziari.
La stagione agricola 2024/2025 ha registrato una crescita significativa, grazie alle buone precipitazioni e al consistente supporto governativo garantito dai partner tecnici e finanziari. Il settore estrattivo, in particolare l’oro, continua a svolgere un ruolo chiave nell’economia nazionale, rappresentando oltre i tre quarti dei proventi derivanti dalle esportazioni, sebbene la sua produzione rimanga influenzata dal clima di insicurezza.
Dal lato della domanda, AfDB osserva che i consumi finali e gli investimenti hanno rafforzato l’attività economica, mentre il Pil pro capite è cresciuto del 2,7%, riflettendo un modesto miglioramento del tenore di vita dopo diversi anni di instabilità economica.
L’inflazione, in aumento al 4,2% nel 2024 dallo 0,7% nel 2023, è stata alimentata principalmente dall’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari locali, dovuto in particolare alla scarsa produzione alimentare nel 2023; tuttavia, i prezzi dei prodotti alimentari hanno iniziato a scendere a causa della stagione agricola 2024-2025, considerata “promettente”.
La politica monetaria è rimasta cauta, con la Banca centrale degli Stati dell’Africa occidentale (Bceao) che ha mantenuto un tasso di riferimento per i prestiti bancari al 3,5% (tasso principale) e al 5,5% (tasso sulla finestra di prestito marginale); mentre rispetto alle valute estere, il franco Cfa ancorato all’euro è rimasto stabile.
Il settore finanziario è rimasto stabile e redditizio, nonostante il calo del credito all’economia, sceso dal 33,7% del Pil nel 2023 al 30,1% nel 2024. L’aumento della proprietà pubblica del capitale bancario, ora al 22%, riflette gli sforzi di stabilizzazione di alcuni istituti e gli indicatori di solidità rimangono generalmente soddisfacenti, con un coefficiente di solvibilità del 14,2%, al di sopra della soglia richiesta (11,5%). Vero è però che i crediti inesigibili sono aumentati e la redditività del settore è leggermente diminuita.
Per quanto riguarda le finanze pubbliche, AfDB ha rivelato che, nonostante un miglioramento delle entrate fiscali stimato al 18,8%, il crescente onere della spesa per la sicurezza, stimato al 29,5% del bilancio, sta gravando sulle casse pubbliche ma ha chiarito anche che il deficit di bilancio, tuttavia, è sceso al 5,6% del Pil finanziato principalmente dal debito sul mercato regionale.
Il rapporto AfDB prevede una crescita del Pil del 5,7% nel 2025 e del 6,8% nel 2026, trainata dal previsto aumento della produzione agricola ed estrattiva. L’inflazione dovrebbe scendere al 2,6%, mentre il deficit di bilancio potrebbe ridursi al 3,5% del Pil. Tuttavia, questa prospettiva dipende fortemente dal miglioramento della sicurezza interna, dalla resilienza climatica e dalla stabilizzazione delle relazioni con i blocchi regionali.
I rischi, inoltre, restano significativi e, almeno nel breve termine, AfDB raccomanda di concentrare gli sforzi sulla sicurezza del Paese e sul rafforzamento della coesione sociale, condizioni essenziali per l’emergere di una nazione.
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