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Benin: industria e costruzioni in crescita

di: Enrico Casale | 18 Novembre 2025

Il Benin sta vivendo una trasformazione strutturale della sua economia, con l’industria e il settore delle costruzioni e lavori pubblici (Btp) che emergono come nuovi motori della crescita. Secondo la Nota di congiuntura economica del secondo trimestre 2025 pubblicata dalla Direction générale de l’Économie (Dge), il settore secondario, che comprende industria e Btp, si stima potrà crescere del 9,7% quest’anno. La quota di contributo del settore secondario al Prodotto interno lordo è in aumento: tra i primi due trimestri dell’anno è passata da +1,5 a +1,6 punti, segno che l’economia sta cambiando pelle. In particolare, risultano in forte crescita le costruzioni (+10,1 %) e il beverage (+15,8 %), oltre all’alimentare (+7,1 %).

Il progresso dell’industria è soprattutto legato alla zona industriale di Glo‑Djigbé (Gdiz), dove si registra una forte intensificazione della produzione. A favore giocano anche i progetti del programma di azione del governo per il periodo 2021‑2026, che mettono al centro la trasformazione locale del lavoro e la creazione di occupazione industriale. La Société d’Investissement et de Promotion de l’Industrie (Sipi) ha annunciato l’entrata in servizio entro il 2025 di 24 nuove unità industriali, di cui 14 già operative a metà dell’anno. Queste imprese producono beni alimentari, farmaceutici, materiali da imballaggio, prodotti del legno, tabacco e ferro. Altre realtà, grazie al regime del Codice degli investimenti, sono destinate a entrare in funzione a breve con linee produttive dedicate a olio di palma, materie plastiche, imballaggi per uova, mattoni in laterizio e altro ancora.

Parallelamente, il settore delle costruzioni è vivace e trainante. Nei primi mesi del 2025, la branca Lavori di costruzione ha registrato una crescita trimestrale del 4,4 %. A sostenere questo slancio sono i grandi cantieri pubblici in corso: la tangenziale Nord di Cotonou (37 km), il suo collegamento di 5,2 km, la Fase B del progetto di asfaltatura, la Cité financière e il Quartier culturel et créatif . Anche il programma di gestione delle acque nelle città secondarie è citato come stimolo all’occupazione e alla resilienza urbana. Gli analisti della Dge sottolineano che questi lavori costituiscono una leva reale per rafforzare il tessuto economico nazionale. Il settore dei lavori pubblici resta uno dei principali contributori alla crescita della “valore aggiunto” nazionale.

Pur in aumento il contributo dell’industria e dei Btp all’economia nazionale, il cammino non è privo di ostacoli. Occorre, secondo gli analisti, consolidare le filiere, valorizzare la trasformazione locale, migliorare il clima degli investimenti e garantire che la crescita generi occupazione stabile e dignitosa.

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