di: Andrea Spinelli Barrile | 17 Aprile 2025
Il governo dello Zimbabwe ha annunciato un risarcimento iniziale di tre milioni di dollari agli agricoltori bianchi le cui fattorie erano state occupate e sequestrate nell’ambito del controverso programma governativo di Robert Mugabe di esproprio delle terre nei primi anni Duemila. Lo riportano i media locali.
Si tratta del primo pagamento effettuato nell’ambito dell’accordo di risarcimento del 2020, firmato tra lo Stato e gli agricoltori bianchi in cui lo Stato dello Zimbabwe si è impegnato a pagare 3,5 miliardi di dollari per i terreni agricoli sequestrati. Tra il 2000 e il 2001, migliaia di contadini bianchi furono costretti ad abbandonare le loro terre, spesso sotto minaccia e con la violenza, in una serie di confische che avrebbero dovuto porre rimedio all’accaparramento di terre avvenuto in epoca coloniale, ma che in realtà hanno contribuito al declino del settore agricolo e dell’economia del Paese e rovinato i rapporti con la comunità internazionale.
Il pagamento coprirà le prime 378 aziende agricole, su un totale di 740, per le quali è stato approvato l’indennizzo: rappresenta l’1% del totale di 311 milioni di dollari stanziati per il primo lotto di pagamenti. La parte restante sarà pagata tramite titoli del Tesoro denominati in dollari americani, secondo una dichiarazione del ministro delle Finanze, Mthuli Ncube. “Uno dei nostri impegni nel tentativo di riformare l’economia dello Zimbabwe e di saldare i nostri arretrati – ha dichiarato – è in realtà quello di risarcire gli ex proprietari agricoli che hanno perso le loro fattorie durante il programma di riforma agraria. Abbiamo iniziato a onorare quell’accordo”.
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