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Aif2025: Mission 300, per imprese nodo valute pesa su investimenti

di: Michele Vollaro | 25 Novembre 2025

Se l’obiettivo dell’iniziativa Mission 300 promossa da Banca mondiale e Banca africana di sviluppo (AfDB) è portare la luce a 300 milioni di africani, l’ostacolo principale non è tecnico ma finanziario: la volatilità delle valute locali. È quanto emerso nel primo panel operativo del “Mission 300 Day” in corso a Rabat alla vigilia dell’apertura dell’Africa investment forum (Aif), dove il settore privato ha risposto alla richiesta di capitali delle banche di sviluppo mettendo sul tavolo quello che hanno definito il vero “elefante nella stanza”: il rischio di cambio.

“Incassiamo le bollette in valuta locale, ma gli investitori si aspettano rendimenti in valuta forte: questo differenziale è la sfida più grande per le compagnie elettriche”, ha ammesso il ministro dell’Energia del Gambia, Nani Juwara , sottolineando come spesso i governi non riescano a coprire le perdite dovute alla svalutazione.

Una risposta concreta è arrivata da Demba Tandia, vicepresidente per l’Africa sub-sahariana del fondo TCX, specializzato nella gestione dei rischi valutari. Tandia ha annunciato che TCX sta lavorando con la Commissione Europea per costituire una struttura di finanza mista da 2 miliardi di euro, di cui il 55% sarà dedicato all’Africa. L’obiettivo è permettere finanziamenti in valuta locale a tassi accessibili, proteggendo sia i debitori che gli investitori dalle oscillazioni dei mercati.

Nonostante le sfide, l’appetito per il rischio c’è, a patto che ci siano le riforme. Manoj Sinha, amministratore delegato della società leader nelle mini-grid Husk Power Systems, ha annunciato l’intenzione di investire 400 milioni di dollari nei prossimi 4-5 anni per installare 1 Gigawatt di capacità decentralizzata nel continente. Rivolgendosi direttamente al ministro del Gambia, che ha garantito il libero rimpatrio dei profitti , Sinha ha confermato l’interesse ad entrare nel Paese: “Analizzeremo seriamente l’ingresso in Gambia molto presto”.

Secondo Wale Shonibare dell’AfDB che ha moderato la sessione dei lavori, il dibattito ha messo in luce come il successo di “Mission 300” dipenderà principalmente dalla capacità di creare meccanismi di garanzia che non scarichino il rischio valutario sui bilanci pubblici già fragili degli Stati africani.

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