di: Michele Vollaro | 27 Novembre 2025
Il Piano Mattei entra nella sua “fase di piena attuazione” con un’architettura finanziaria ormai definita e una serie di iniziative operative già avviate sul terreno: è il messaggio lanciato dai rappresentanti del governo italiano all’apertura della sessione speciale organizzata dalla Struttura di Missione di Palazzo Chigi svoltasi a Rabat a margine dell’Africa Investment Forum (Aif), la piattaforma transazionale promossa dalla Banca africana di sviluppo (AfDB), in occasione della quale è stato firmato un accordo di collaborazione tra l’italiana Cdp e la marocchina Cdg Invest.
“A quasi due anni dal lancio, il Piano Mattei si conferma come una strategia nazionale a lungo termine, non un’iniziativa a breve respiro”, ha affermato Lorenzo Ortona, coordinatore vicario della Struttura di missione. “Quest’anno segna l’avvio della fase operativa, con iniziative concrete già in corso in settori chiave come energia, acqua e agricoltura”. Ortona ha sottolineato come il successo del piano risieda nella capacità di costruire “ponti per le imprese”, citando strumenti come il Fondo italiano per il clima e la piattaforma Growth and Resilience platform for Africa (GRAf), che è stata tra l’altro proprio oggetto della firma dell’accordo odierno tra Cdp e Cdg Invest.
La solidità finanziaria dell’impegno italiano è stata dettagliata da Francesca Utili, direttore generale per l’Africa e i progetti speciali di cooperazione finanziaria internazionale al Dipartimento del Tesoro del ministero dell’Economia e delle Finanze. “L’Italia ha costruito un’architettura finanziaria robusta che mobilita strumenti pubblici, privati e multilaterali”, ha spiegato Utili, confermando il ruolo chiave della partnership strutturale con le banche di sviluppo multilaterali per la generazione dei progetti. Tra le iniziative strategiche citate per esemplificare l’impegno italiano, Utili ha ricordato il contributo allo sviluppo del Corridoio di Lobito, la ferrovia strategica che collegherà le regioni minerarie interne dello Zambia e della Repubblica democratica del Congo all’oceano Atlantico attraverso l’Angola, oltre alla partecipazione all’iniziativa energetica Mission 300 e al fondo “Rome Process Financing Facility” con una dotazione di circa 150 milioni di euro.
© Riproduzione riservata




