di: Michele Vollaro | 27 Novembre 2025
Nuovo impulso operativo per il Piano Mattei, che trova concretezza finanziaria con l’approvazione dei primi progetti del Processo di Roma/Strumento di finanziamento del Piano Mattei (Rome Process/Mattei Plan Financing Facility-Rpff). A margine dell’Africa Investment Forum (Aif) promosso dalla Banca africana di sviluppo (AfDB) in corso fino a domani a Rabat in Marocco, si è riunito per la prima volta in presenza il Consiglio direttivo del veicolo finanziario ospitato dalla stessa AfDB.
Il Consiglio ha approvato il piano di lavoro per il 2026, che prevede impegni diretti per quasi 100 milioni di euro. Risorse che, grazie al meccanismo del co-finanziamento con l’AfDB, dovrebbero mobilitare investimenti complessivi per oltre 550 milioni di euro, con un effetto moltiplicatore superiore a cinque volte. Il fondo, che parte con una capitalizzazione iniziale di 158 milioni di euro, vede come partner fondatori l’Italia e gli Emirati Arabi Uniti.
“L’Italia è profondamente impegnata a coltivare una nuova era di partnership con le nazioni africane”, ha detto Lorenzo Ortona, coordinatore vicario della Struttura di missione del Piano Mattei nonché rappresentante italiano nel Consiglio. “L’Rpff è una pietra miliare di questo impegno, traducendo obiettivi condivisi in progetti tangibili”.
Un approccio condiviso dalle autorità di Abu Dhabi: “Il nostro sostegno riflette la dedizione a fornire alle nazioni africane le risorse necessarie per costruire infrastrutture resilienti”, ha aggiunto Sarah Jasim dell’Agenzia emiratina per gli aiuti (Uae aid agency).
La riunione di Rabat ha sancito l’operatività immediata del fondo con l’approvazione dei primi due progetti pilota. In Angola, un prestito agevolato da 17 milioni di euro contribuirà a un progetto agricolo da 183 milioni per sviluppare la catena del valore nella regione orientale del Paese. In Etiopia, un contributo a fondo perduto da 6 milioni sosterrà un programma idrico da 60 milioni per le comunità pastorali della zona di Borana. Gli investimenti si concentreranno su energia, trasporti e acqua, con l’obiettivo dichiarato di affrontare anche le “cause profonde della migrazione irregolare”.
© Riproduzione riservata




