di: Michele Vollaro | 5 Dicembre 2024
“Il nostro obiettivo è un partenariato tra pari, basato sulla concretezza”, ha dichiarato Giuseppe Venneri della Task Force per l’attuazione del Piano Mattei, illustrando all’Africa investment forum (Aif) della Banca africana di sviluppo in corso a Rabat, le priorità del progetto volto a rafforzare la cooperazione tra Italia e Africa.
Venneri ha ricordato che il Piano Mattei si concentra inizialmente su nove Paesi pilota: Egitto, Algeria, Marocco, Tunisia per il Nord Africa, ed Etiopia, Kenya, Repubblica del Congo, Costa d’Avorio e Zambia per l’Africa subsahariana.
“Grazie alla collaborazione con la Banca africana di sviluppo, abbiamo istituito due fondi, tra cui il Multi-Donor Fund, che sta già attirando partner internazionali”, ha aggiunto, ricordando il contributo annunciato dagli Emirati Arabi Uniti. La collaborazione strategica si estenderà anche ad altre organizzazioni internazionali come la Banca Mondiale.
La seconda fase, dal 2025, estenderà l’iniziativa ad altre nazioni, coprendo settori come istruzione, energia, acqua, salute e infrastrutture.
Con un finanziamento iniziale di 5,5 miliardi di euro in sovvenzioni, prestiti e garanzie, il Piano ha attratto partner internazionali come gli Emirati Arabi Uniti. La collaborazione con la Banca africana di sviluppo è centrale, con la creazione del Multi-Donor Fund per catalizzare ulteriori risorse.
Venneri ha poi evidenziato i progetti già avviati, come il corridoio logistico Zambia-Repubblica democratica del Congo verso il porto di Lobito in Angola, finanziato con 320 milioni di dollari, e il centro di eccellenza per l’innovazione green in Marocco. In Kenya, Eni ha avviato un progetto di biocarburanti per ridurre le emissioni di carbonio.
“Il 2024 sarà un anno cruciale per consolidare strumenti finanziari e partnership”, ha concluso Venneri, sottolineando il ruolo strategico della collaborazione con organizzazioni internazionali.
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