di: Andrea Spinelli Barrile | 6 Dicembre 2024
L’industria dello sport vale, nel mondo, quasi 500 miliardi di dollari ma, in Africa, “rivendichiamo solo una piccolissima percentuale dell’economia che deriva dallo sport: è tempo di considerare lo sport come un’opportunità di investimento, una priorità economica”. Lo ha detto Claire Akamanzi, Ceo di Nba Africa, intervenendo questa mattina ad un panel dedicato all’economia sportiva organizzato all’Africa investment forum, che si svolge a Rabat, in Marocco.
“È tempo per noi di considerare lo sport come un’opportunità continua di investimento, come una priorità economica, perché lo è davvero” ha detto Akamanzi, che ha citato gli esempi di Senegal, che ospita la Basketball Africa league per conto proprio dell’Nba, Sudafrica, con il mondiale di calcio del 2010, l’Egitto e, in particolare, il Ruanda. Akamanzi, ex-responsabile della strategia politica del presidente ruandese Paul Kagame, ha detto che il Ruanda lo scorso anno ha quantificato le entrate da glussi turistici derivanti direttamente dagli eventi sportivi, nel 2023, nel 15% del totale, 100 milioni di dollari che “non rappresentano solo divertimento ma anche opportunità”.
“Quello che stiamo facendo come Nba” ha spiegato Akamanzi, “è collaborare con l’intero ecosistema, che però deve fare la sua parte: dal governo, al settore privato, ai media, ai giornalisti sportivi e agli opinion leader, dobbiamo rendere davvero lo sport la priorità che dovrebbe essere”. Negli ultimi 20 anni, l’industria sportiva ha mostrato un tasso di crescita annuale del 5%, rappresenta oggi circa il 3-4% del Pil mondiale e sta crescendo in Africa dello 0,5% all’anno, un valore ancora molto piccolo ma che ha grandi praterie davanti per potere crescere e stabilizzarsi su quote globali.
Quelli sportivi sono investimenti “che si riversano nel nostro settore lungo l’intera catena del valore” ha detto durante il panel Will Mbiakop, executive chairman dell’African sports and creative institute (Asci): “250 milioni di dollari, è quanto è stato speso per il nuovo stadio di calcio in Senegal, 104 milioni per la Galli Arena”. E ancora: “Il presidente della Rdc Thisekedi si è impegnato a costruire un’arena a Kinshasa” e lo stesso sta avvenendo a Lagos, in Nigeria, su un progetto locale per la realizzazione di un palazzetto dello sport. Ma quelli infrastrutturali non sono gli unici investimenti: “Si investe nei talenti: in Ghana, la famiglia egiziana Mansour ha investito 100 milioni di dollari nella Right to dream academy”, che oggi è un gruppo multi-club e multi-accademia con filiali in Egitto e squadre professionistiche in Danimarca, Egitto e Stati uniti” ma anche di merchandising e nelle attrezzature, Mbiakop ha citato l’esempio della francese Dechatlon che sta registrando una crescita a due cifre nel continente africano.
Il Marocco, che nel 2030 ospiterà il mondiale di calcio Fifa assieme a Spagna e Portogallo, sta realizzando a Casablanca “il Maracanà africano”, ha detto Mbiakop: “500 milioni di dollari per lo stadio di Ben Slimane” fuori Casablanca, che sarà in grado di ospitare 115.000 spettatori e che prevede “investimenti su tutta la linea: logistica, infrastrutture, trasporti, alloggi, aziende, è l’intera economia a beneficiarne: in Marocco, il turismo vale il 7% del Pil, l’anno scorso hanno battuto il record di sempre sui flussi turistici, con 14,5 milioni di visitatori e 104 miliardi di dirham di entrate dirette” ovvero circa 10 milioni di dollari. In questo senso, guardando sia a competizioni internazionali come la Coppa d’Africa (il Marocco la ospiterà nel 2025) che il Mondiale di calcio Fifa del 2030, lo sport sta mostrando come può essere un volano di sviluppo importante per diversi settori dell’economia marocchina. Un esempio da replicare nel continente africano dove, sicuramente, non è tutto oro quello che luccica e la parte più importante, è stato sottolineato durante il panel, è rendersi conto di chi si è: “Devi essere fedele al gioco, il che significa conoscere il tuo ruolo: abbiamo assistito a paesi in Africa dove sono stati costruiti 5 o 10 stadi, 50.000 posti in media, ma dove la popolazione locale non è nemmeno di 10 milioni di persone: hai speso centinaia di milioni ma cosa te ne fai, dopo? È importante essere fedeli al tuo gioco e capire chi sei nel contesto africano” ha detto Mbiakop.
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