di: Andrea Spinelli Barrile | 11 Luglio 2025
I Paesi africani dovranno attivarsi per arginare le partenze dei migranti se vorranno continuare a ricevere gli aiuti allo sviluppo dell’Ue: è la proposta contenuta nel piano di bilancio dell’Unione europea, che la Commissione Ue presieduta da Ursula Von der Leyen presenterà al Parlamento europeo mercoledì prossimo.
Se questa misura fosse confermata, rappresenterebbe un notevole cambiamento rispetto all’attuale modello di aiuti dell’Ue, che in parte non prevede vincoli.
Questa misura è stata anticipata ieri da Politico.eu e ambisce a collegare l’aiuto dell’Ue ai Paesi africani a risultati concreti volti a impedire l’ingresso di nuove persone nell’Unione. La proposta riflette un approccio “inflessibile e populista” dell’esecutivo europeo, che cerca di tenere assieme un numero crescente di governi di ultradestra all’interno dell’Unione stessa: questa misura vedrebbe, secondo Politico, l’agenda di sviluppo dell’Ue allinearsi a quella di Stati uniti e Regno unito, entrambi i quali utilizzano gli aiuti esteri come leva per gli interessi elettorali nazionali, nello specifico sul tema dell’immigrazione.
“Dovrà combinare tutti gli strumenti appropriati e la necessaria leva attraverso un approccio flessibile e incentivante con, ove opportuno in questo contesto, possibili cambiamenti nell’allocazione dei finanziamenti relativi alla migrazione”, ha scritto la Commissione nel documento che definisce il suo progetto sugli aiuti esteri nel nuovo ciclo di bilancio, che copre i sette anni a partire dal 2028.
Secondo la ricostruzione fornita, la Commissione suggerisce di tagliare potenzialmente i fondi destinati ai Paesi africani se questi non faranno la loro parte nel ridurre i flussi migratori, replicando ed espandendo anche verso altri Paesi africani il controverso accordo del 2023 tra l’Ue e la Tunisia per arginare le partenze dei migranti: “È necessaria una maggiore coerenza tra le politiche migratorie, di asilo e quelle esterne per garantire che l’assistenza esterna dell’Unione aiuti i Paesi partner a gestire la migrazione in modo più efficace”, si legge nel documento citato da Politico.
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