di: Enrico Casale | 29 Maggio 2025
Il mauritano Sidi Ould Tah è stato eletto oggi presidente del Gruppo della Banca Africana di Sviluppo (AfDB). La nomina è arrivata nel corso dell’annuale assemblea dell’istituzione finanziaria, che si è svolta ad Abidjan, capitale economica della Costa d’Avorio. La sua elezione, come riporta un comunicato dell’Istituto bancario, è stata decisa dal Consiglio dei Governatori della Banca, che riunisce i ministri delle Finanze e i governatori delle Banche centrali degli 81 Paesi membri, africani e non. A dare l’annuncio è stato il ministro ivoriano della Pianificazione, Niale Kaba, che presiede il Consiglio.
Per essere eletto, i candidati dovevano ottenere almeno il 50,01% dei voti sia dai Paesi africani membri sia da quelli non africani. Alla fine, la scelta è caduta su Tah, forte di oltre 35 anni di esperienza nel settore della finanza africana e internazionale. Tah ha diretto per dieci anni la Banca araba per lo Sviluppo economico in Africa (Badea), trasformandola profondamente: sotto la sua guida, l’istituto ha quadruplicato il proprio bilancio e ottenuto un rating AAA, diventando una delle banche africane più affidabili. In passato è stato anche ministro delle Finanze della Mauritania e ha lavorato con diverse istituzioni multilaterali. Nel suo curriculum, anche la creazione di un fondo da un miliardo di dollari per sostenere le banche di sviluppo del continente. Un’iniziativa pensata per rafforzare il ruolo della finanza africana in risposta alle crisi globali.
La candidatura di Tah era in competizione con altri quattro aspiranti alla presidenza: Amadou Hott (Senegal), Samuel Maimbo (Zambia), Mahamat Abbas Tolli (Ciad) e Bajabulile Swazi Tshabalala (Sudafrica). Il nuovo presidente entrerà ufficialmente in carica il 1° settembre, succedendo al nigeriano Akinwumi Adesina, che ha guidato l’istituto per due mandati, dal 2015.
Con questa elezione si apre una nuova fase per il Gruppo della Banca Africana di Sviluppo, fondato nel 1964, che oggi comprende tre entità: la banca stessa, il Fondo africano di sviluppo e il Fondo fiduciario per la Nigeria. Tra i suoi azionisti figurano 54 Paesi africani e 27 Paesi non africani.
L’appuntamento di Abidjan, secondo cade in un momento chiave: mentre il continente mostra segnali di ripresa dopo crisi economiche, climatiche e geopolitiche, la Banca è chiamata a sostenere l’Africa nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e dell’Agenda 2063 dell’Unione Africana.
Il tema dell’assemblea di quest’anno è “Migliorare il funzionamento del capitale africano per lo sviluppo dell’Africa”, con l’obiettivo di rilanciare gli investimenti e rafforzare il ruolo delle istituzioni finanziarie africane. L’assemblea chiuderà i battenti domani.
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