di: Andrea Spinelli Barrile | 24 Giugno 2025
Il presidente della Sierra Leone, Julius Maada Bio, è stato nominato nuovo presidente della Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (Ecowas) al termine del 67° vertice dell’organizzazione, tenutosi nel fine settimana ad Abuja, in Nigeria. Nel suo discorso inaugurale, Bio ha delineato le sue priorità per affrontare le sfide della regione in materia di sicurezza, economia e istituzioni.
Bio succede nell’incarico al nigeriano Bola Ahmed Tinubu, al quale ha reso omaggio per il lavoro svolto, in particolare nei settori del dialogo regionale, della ripresa economica e della costruzione della pace. “Grazie per avermi affidato questa responsabilità. La assumo con piena consapevolezza delle sfide che mi attendono e della complessità di questo periodo”, ha dichiarato Maada Bio nel suo discorso di insediamento, celebrando “l’impegno incrollabile” del suo predecessore e sottolineando la volontà di mantenerne la continuità, imprimendo al contempo nuovo slancio.
Secondo Bio, l’Africa occidentale si trova davanti “a un bivio”: la persistente insicurezza nel Sahel e nelle zone costiere, la criminalità transnazionale, l’instabilità politica e la crescente frustrazione tra i cittadini, in particolare i giovani, che chiedono giustizia sociale, trasparenza e opportunità, sono sfide chiave con cui l’Ecowas è tenuta a misurarsi, ma non le uniche. Bio ha citato infatti gli impatti del cambiamento climatico, gli effetti dell’inflazione globale, l’insicurezza alimentare e la crescente vulnerabilità delle economie della regione al sovraindebitamento, questioni di fronte alle quali il presidente sierraleonese ha delineato quattro priorità principali nel suo mandato alla guida dell’Ecowas.
In primo luogo, c’è la necessità di ripristinare l’ordine costituzionale in tutti i Paesi della sottoregione e rafforzarne le istituzioni democratiche, coinvolgendo in modo costruttivo i governi di transizione militare e sostenendo gli Stati membri nel consolidamento dello Stato di diritto. La seconda priorità riguarda la revisione della cooperazione regionale in materia di sicurezza: Bio auspica un’architettura più efficace, basata sulla condivisione dell’intelligence e su una capacità di risposta rapida alle minacce transfrontaliere.
Sul fronte economico, il presidente sierraleonese ha chiesto di accelerare l’integrazione regionale attraverso l’effettiva attuazione dell’Area di Libero Scambio Africana (AfCFTA), lo sviluppo di infrastrutture comuni e il sostegno alle catene del valore, con particolare attenzione alle donne e ai giovani.
Come quarto punto, Bio ha sottolineato l’urgenza di riformare la stessa Ecowas: il presidente sierraleonese ha infatti affermato che l’organizzazione deve diventare “più trasparente, più efficiente e più vicina ai cittadini” per ripristinare la fiducia nella cooperazione regionale. “Il futuro dell’Africa occidentale non è un declino, ma una possibilità”, ha detto durante il suo lungo discorso, “a patto che agiamo con coraggio, urgenza, unità e chiarezza morale”, ha esortato Bio, invitando i leader dell’Africa occidentale a lavorare insieme al servizio di una “comunità di destino”.
Nato il 12 maggio 1964 a Tihun, nella Sierra Leone meridionale, Julius Maada Bio è un ex ufficiale militare formatosi all’Accademia di Benguema. Si è distinto negli anni Novanta organizzando una transizione democratica dopo aver brevemente preso il potere con un colpo di Stato, lasciandolo volontariamente dopo aver organizzato elezioni pluraliste nel 1996. Dopo un periodo trascorso in università statunitensi, dove ha conseguito un master in relazioni internazionali, è tornato alla politica: candidato senza successo nel 2012, è stato eletto presidente nel 2018 e rieletto nel 2023. Il suo operato è stato caratterizzato da ambiziose riforme, come l’abolizione della pena di morte, l’istruzione primaria e secondaria gratuita, la promozione della parità di genere e la lotta alla corruzione. A 61 anni, si sta affermando come una figura regionale chiave, con l’ambizione di rafforzare il ruolo dell’Ecowas in un’Africa occidentale in cambiamento.
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