spot_img
0,00 EUR

Nessun prodotto nel carrello.

Africa: in netto calo la produzione di grafite

di: Valentina Milani | 26 Maggio 2025

La produzione africana di grafite naturale ha raggiunto nel 2024 un totale di 120.000 tonnellate, registrando un calo del 30% rispetto all’anno precedente. Lo riferisce il nuovo rapporto Global Critical Minerals Outlook 2025 pubblicato dall’Agenzia internazionale dell’energia (Aie), che attribuisce la flessione a criticità operative nei principali siti estrattivi del continente.

In particolare, la miniera di Balama in Mozambico – la più grande del continente – ha dichiarato la “forza maggiore” a causa di disordini civili, sospendendo completamente la produzione da luglio 2024. Il sito è gestito dall’australiana Syrah Resources, che prevede di riprendere le attività entro giugno 2025, pur senza fornire stime ufficiali sulla produzione futura.

Difficoltà simili sono state riscontrate in Tanzania, dove la miniera di Lindi ha subito battute d’arresto per problemi logistici al porto di Dar es Salaam e la messa sotto amministrazione del suo operatore. Nonostante ciò, secondo l’Aie, il 2025 potrebbe segnare una ripresa, con segnali positivi anche da Madagascar, dove Tirupati Graphite punta ad aumentare la propria capacità produttiva da 20.000 a 54.000 tonnellate annue entro dicembre.

Il potenziale di crescita a medio termine resta significativo. Il progetto Kasiya in Malawi, sviluppato da Sovereign Metals, prevede una produzione cumulata di 233.000 tonnellate di grafite in 25 anni. In Tanzania, Black Rock Mining mira a produrre fino a 340.000 tonnellate l’anno con la futura miniera di Mahenge, prevista per il 2026, mentre Blencowe Resources intende avviare il sito Orom-Cross in Uganda entro la stessa scadenza.

Secondo l’Aie, questi sviluppi potrebbero portare l’Africa a raddoppiare la propria quota nella produzione mondiale di grafite entro il 2030, passando dall’attuale 10% al 20%, in un contesto di possibile calo della produzione cinese, che oggi rappresenta circa l’80% dell’offerta globale.

Tuttavia, persistono criticità di mercato. Dall’inizio del 2023, i prezzi della grafite sono in calo per via di un’offerta eccessiva e della domanda in flessione, specialmente nel settore dei veicoli elettrici. Secondo ChemAnalyst, nel primo trimestre del 2025 il prezzo medio delle scaglie di grafite negli Stati Uniti è sceso del 5,5%, attestandosi a 912 dollari la tonnellata.

Le condizioni avverse hanno già rallentato lo sviluppo di alcuni progetti. NextSource, operatore della miniera Molo in Madagascar, ha dichiarato che il mercato debole ha compromesso i progressi verso la produzione commerciale. La stessa Syrah aveva citato fattori economici tra le cause dello stop a Balama.

Nonostante ciò, gli analisti ritengono che la transizione energetica manterrà alta la domanda di minerali critici, tra cui la grafite, lasciando aperte le prospettive di una crescita sostenuta per il continente africano nel medio-lungo termine.

© Riproduzione riservata

Articoli correlati

I Podcast

spot_img

Rubriche