di: Valentina Milani | 26 Giugno 2025
L’Africa potrebbe risparmiare tra 3.000 e 5.000 miliardi di dollari entro il 2050 e creare fino a 2,2 milioni di posti di lavoro in più con una transizione verso sistemi energetici completamente rinnovabili. È quanto emerge da un nuovo rapporto pubblicato nei giorni scorsi dal think tank keniano Power Shift Africa, intitolato “African Energy Leadership: The Case for 100% Renewable Energy”.
Secondo lo studio, le energie rinnovabili potrebbero coprire il fabbisogno del continente entro il 2050, con una capacità installata di circa 3.500 gigawatt (GW), rispetto agli 80 GW del 2023. L’Africa dispone di un potenziale tecnico straordinario: 482.000 GW di energia solare fotovoltaica e oltre 71.000 GW di energia eolica terrestre, mentre la superficie necessaria per un sistema energetico interamente rinnovabile rappresenterebbe meno dell’1% del territorio continentale.
Il passaggio a un sistema rinnovabile permetterebbe, secondo il rapporto, di evitare i 22.000 miliardi di dollari di spesa previsti in uno scenario business as usual dominato dai combustibili fossili, gran parte dei quali legati al costo dei carburanti. L’approccio rinnovabile comporterebbe sì maggiori investimenti infrastrutturali (7.300 miliardi di dollari contro i 3.500 previsti dallo scenario fossile), ma consentirebbe un risparmio sui carburanti di 8.300 miliardi di dollari, più del doppio del fabbisogno aggiuntivo.
Dal punto di vista occupazionale, la transizione porterebbe il numero di posti di lavoro nel settore dell’energia a 5,4 milioni entro il 2050, rispetto ai 3,2 milioni nello scenario convenzionale. Gli impieghi diretti nelle rinnovabili salirebbero da circa 350.000 attuali a 5,3 milioni nello scenario 100% green.
Il rapporto sottolinea anche che oltre 600 milioni di africani non hanno ancora accesso all’elettricità e che circa 720 milioni vivono a più di 10 chilometri dalle reti esistenti. Questa carenza infrastrutturale, secondo gli esperti, rappresenta un’opportunità per saltare le fasi intermedie e passare direttamente a modelli energetici decentrati, basati sulle rinnovabili, più veloci ed economici per garantire l’accesso universale.
Power Shift Africa raccomanda una serie di misure per finanziare la transizione, tra cui contratti di lungo termine con piccoli produttori, incremento delle risorse interne, espansione dei Partenariati per una Transizione Energetica Giusta (Jept), utilizzo dei diritti di prelievo del Fondo monetario internazionale e cancellazione del debito. Il rapporto invita inoltre a valorizzare i meccanismi internazionali di compensazione per perdite e danni, ricordando che l’Africa, pur rappresentando il 19% della popolazione globale, è responsabile solo del 3% delle emissioni mondiali di gas serra.
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