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La Banca islamica di sviluppo annuncia fondi per progetti in Africa

di: Celine Camoin | 23 Maggio 2025

La Banca Islamica per lo Sviluppo (Bid) ha annunciato l’approvazione di un finanziamento di oltre 1,32 miliardi di dollari a favore di 11 Paesi. La decisione è stata presa durante la trecentosessantesima riunione del suo Consiglio di amministrazione, tenutasi ad Algeri a margine degli incontri annuali del gruppo per il 2025.

Tra i progetti approvati spiccano interventi significativi per lo sviluppo del continente africano. La Mauritania riceverà 36,39 milioni di euro per potenziare la formazione professionale, mentre 104,2 milioni di euro saranno destinati alla Costa d’Avorio per migliorare la filiera di produzione del riso. Il Gambia beneficerà di tre milioni di dollari per aumentare il valore aggiunto nel settore delle arachidi.

Un finanziamento di 212,35 milioni di euro è stato approvato per la modernizzazione di un’importante arteria stradale in Camerun. In Burkina Faso, sono stati stanziati fondi per la manutenzione di 302 chilometri di strade e 61 chilometri di ferrovie, con l’obiettivo di rafforzare i collegamenti regionali.

Nel settore sanitario, 26,1 milioni di dollari saranno impiegati per la creazione del primo centro specializzato nella cura del cancro a Gibuti, un’iniziativa sostenuta dal Fondo Islamico di Solidarietà per lo Sviluppo e da un contributo di cooperazione con il Marocco. Per il Togo, la Bid ha approvato due progetti: uno da due milioni di dollari per il rafforzamento del sistema nazionale di assistenza oculistica e uno da 23,12 milioni di euro per l’approvvigionamento idrico, che rifornirà oltre 6.000 famiglie nella regione di Kara.

La Banca ha inoltre dato il via libera a un progetto da 632,16 milioni di dollari in Oman per la costruzione di dighe. Queste infrastrutture non solo proteggeranno oltre 670.000 persone dai rischi di inondazione, ma supporteranno anche l’agricoltura e favoriranno la ricarica delle falde acquifere. Infine, un progetto da 75,08 milioni di dollari in Suriname mira a rafforzare il sistema sanitario e a ridurre la mortalità legata alle malattie non trasmissibili.

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