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Africa: Aga Khan, uomo del jet set e della solidarietà

di: Enrico Casale | 6 Febbraio 2025

Leader religioso, imprenditore, uomo del jet set internazionale, il principe Karim Al-Hussaini, noto come Aga Khan IV, morto martedì a Lisbona all’età di 88 anni, è stato questo, ma anche un noto filantropo che ha impresso un’impronta importante nello sviluppo in Africa e in Asia. Leader spirituale della comunità musulmana ismailita nizarita dal 1957, aveva creato l’Aga Khan Development Network (Akdn), una delle più grandi organizzazioni di sviluppo privato al mondo, operante in oltre 30 Paesi, che investe annualmente un miliardo di dollari in progetti che spaziano dall’istruzione alla sanità, dall’agricoltura allo sviluppo economico.

In Africa, l’Akdn gestisce oltre 700 strutture sanitarie, registrando annualmente oltre 8 milioni di visite ambulatoriali. In Africa orientale, per esempio, l’Akdn gestisce un centinaio di centri sanitari e quattro ospedali, tra cui i principali ospedali privati non profit in Kenya e Tanzania. Queste strutture forniscono terapie preventive e curative, formazione professionale e servizi di salute pubblica, contribuendo al miglioramento del settore sanitario nella regione.

Nel campo dell’istruzione raggiunge oltre due milioni di studenti ogni anno, offrendo programmi educativi che vanno dall’infanzia all’università. L’Aga Khan University (Aku) ha espanso la sua presenza in Kenya, Tanzania e Uganda, offrendo programmi di alta qualità in infermieristica e ostetricia attraverso la School of Nursing and Midwifery. “L’obiettivo dell’Aku – è scritto nel loro sito – è formare leader resilienti e agenti di cambiamento positivo nelle loro comunità”. Le Aga Khan Academies, una rete di scuole K-12, offrono un curriculum basato sull’International Baccalaureate, servono 14.000 studenti, con oltre 1.000 laureati annuali.

L’Aga Khan Foundation (Akf), un’agenzia dell’Akdn, lavora però anche per sostenere le comunità più povere, concentrandosi su sviluppo rurale, istruzione, sanita e rafforzamento della società civile. Negli ultimi anni ha varato progetti per fornire acqua potabile a oltre 770.000 persone e ha piantato oltre 3,2 milioni di alberi, contribuendo alla sostenibilità ambientale e al miglioramento delle condizioni di vita nelle comunità rurali. In Africa orientale, l’Akf ha implementato programmi per migliorare l’accesso all’acqua, costruendo dighe e serbatoi, e ha promosso pratiche agricole sostenibili per contrastare le condizioni climatiche avverse. Attraverso la Aga Khan Agency for Microfinance, l’Akdn ha fornito servizi finanziari a oltre 50 milioni di persone, promuovendo l’inclusione finanziaria e lo sviluppo economico.

“Ci sono quelli – disse l’Aga Khan nel discorso di inaugurazione dell’Aga Khan Baug, a Versova, in India – che entrano nel mondo in una povertà tale da essere privati ​​sia dei mezzzi che della motivazione per migliorare la loro sorte. A meno che questi sfortunati non possano essere toccati dalla scintilla che accende lo spirito di iniziativa e determinazione individuale , non faranno altro che sprofondare di nuovo in una rinnovata apatia , degradazione e disperazione . Sta a noi, che siamo più fortunati, fornire quella scintilla”.

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