di: Valentina Milani | 24 Dicembre 2025
Il settore minerario della Namibia ha registrato nel 2025 un cambiamento strutturale, con i ricavi dei minerali non diamantiferi che hanno superato per la prima volta quelli derivanti dai diamanti. Lo indica la Chamber of Mines nel Monthly Mining Update di ottobre 2025.
Secondo il rapporto, il risultato è legato principalmente all’aumento del contributo di uranio e oro, che hanno compensato la debolezza del mercato globale dei diamanti e dei metalli di base. Il documento sottolinea che questa evoluzione ha inciso in modo rilevante sulle entrate fiscali e sugli introiti da esportazione, riducendo l’esposizione del Paese alla volatilità di singole materie prime.
Il direttore esecutivo della Chamber of Mines, Veston Malango, ha attribuito l’inversione di tendenza ai prezzi elevati dell’oro e alla solidità della produzione di uranio, fattori che hanno sostenuto i ricavi complessivi del settore nel corso dell’anno.
Per il breve termine, la Chamber of Mines mantiene una valutazione “moderatamente positiva” sulle prospettive del comparto, pur segnalando rischi legati alla volatilità dei mercati globali nel 2026. Secondo il rapporto, la maggiore diversificazione della base mineraria e la presenza di nuovi progetti in fase di sviluppo dovrebbero continuare a sostenere il contributo del settore alla stabilità economica e fiscale della Namibia.
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