di: Valentina Milani | 19 Dicembre 2025
Le autorità sudanesi guidate dal generale Abdel Fattah al Burhan e il Sud Sudan hanno concordato la creazione di una zona di libero scambio a Port Sudan, sulla costa del Mar Rosso, con l’obiettivo di rilanciare i flussi petroliferi e il commercio bilaterale. L’intesa è stata annunciata in un comunicato congiunto ripreso da The Sudan Times ed emesso al termine di una visita di quattro giorni in Sudan di una delegazione sudsudanese guidata dal consigliere presidenziale Tut Gatluak Manime.
Nel testo, le due parti indicano che la zona franca di Port Sudan faciliterà importazioni ed esportazioni di petrolio e più in generale gli scambi commerciali. I colloqui sono stati definiti “fruttuosi” e orientati a rafforzare cooperazione, concertazione e coordinamento su attività cruciali del settore petrolifero.
Il giornale locale spiega che l’accordo prevede inoltre misure per la messa in sicurezza, l’operatività e la gestione dei giacimenti di Heglig e Bamboo, nello Stato del Kordofan occidentale. Sudan e Sud Sudan si sono impegnati anche a riattivare i comitati congiunti ed espandere partenariati strategici in ambito politico, diplomatico ed economico, oltre a scambiarsi sostegno nei forum regionali e internazionali.
Il comunicato richiama infine l’intenzione di rafforzare i canali bancari e finanziari tra i due Paesi, con l’obiettivo di sostenere stabilità e pace in entrambi gli Stati.
Il petrolio del Sud Sudan viene esportato attraverso un oleodotto sudanese che parte da Heglig, area che produce circa il 50% del greggio del Sudan, e si estende per 1.610 chilometri fino al porto di Bashayer, sul Mar Rosso, attraversando diverse stazioni di trattamento.
La scorsa settimana le Forze di supporto rapido (Rsf) hanno preso il controllo del giacimento di Heglig, mentre si intensificano i combattimenti con le Forze armate sudanesi. Il conflitto, iniziato nell’aprile 2023, ha causato migliaia di vittime e lo sfollamento di milioni di persone, con ripercussioni sulla stabilità regionale.
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