di: Andrea Spinelli Barrile | 24 Novembre 2025
Sono stati costruiti circa tre quarti dell’East african crude oil pipeline (Eacop), l’oleodotto da 5 miliardi di dollari e 1.443 chilometri che sarà fondamentale per l’esportazione di petrolio greggio dai giacimenti ugandesi attraverso la vicina Tanzania. Lo ha annunciato l’ente regolatore statale del settore ugandese.
Con quasi due decenni di ritardo, l’Uganda ha ora fissato come obiettivo la seconda metà del prossimo anno per l’avvio della produzione dai giacimenti petroliferi nel bacino del Rift valley Albertino, nella parte occidentale del Paese: l’Eacop deve essere ultimato prima che possa iniziare la produzione del progetto petrolifero, che vale ben 15 miliardi di dollari ed è di proprietà della francese Total energies e della cinese Cnooc.
L’Eacop collegherà i giacimenti petroliferi ugandesi al porto di Tanga, sull’Oceano Indiano, in Tanzania, ed è stato descritto come l’oleodotto per il trasporto di greggio riscaldato elettricamente più lungo del mondo. Ernest Rubondo, amministratore delegato dell’Uganda petroleum authority, che gestisce il settore degli idrocarburi del Paese, ha detto in una nota che tutte le condotte necessarie a realizzare il progetto sono state consegnate lungo le varie stazioni del percorso dell’Eacop.
Finora, nel progetto sono stati investiti almeno 3,3 miliardi di dollari, il cui il 62% è di proprietà di Total e oltre 4 miliardi di dollari saranno investiti nel prossimo futuro nel settore petrolifero dell’Uganda, cifra che comprende le attività di scoperta di Kingfisher e Tilenga tra il 2025 e il 2027, in “preparazione alla produzione”: le attività di perforazione e sviluppo associate ai progetti Tilenga e Kingfisher, in vista dell’inizio della produzione di greggio, sono state completate rispettivamente al 60% e al 74%.
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