di: Andrea Spinelli Barrile | 12 Novembre 2025
Di fronte alle attuali crisi globali, la Commissione economica per l’Africa delle Nazioni unite (Eca) esorta i Paesi africani a trasformare i miliardi di dollari inviati dalla loro diaspora in “leve per lo sviluppo socioeconomico” nazionale. L’appello a utilizzare le rimesse della diaspora come leva per lo sviluppo è stato lanciato durante una sessione di alto livello tenutasi a Doha, in Qatar, nella quale ministri africani ed esperti internazionali hanno presentato strategie ambiziose volte a trasformare i flussi finanziari delle diaspore in un catalizzatore per il progresso dei Paesi di origine.
La sessione, intitolata “ Sfruttare il potenziale delle rimesse e dei contributi della diaspora per lo sviluppo sociale in Africa ”, è stata organizzata dai governi del Ghana e della Tunisia, in collaborazione con l’Eca. Nel suo discorso di apertura, Hanan Morsy, vice segretario esecutivo dell’Eca, ha sottolineato la necessità che i Paesi africani integrino questi flussi nei loro piani di sviluppo nazionali al fine di ridurre la povertà, creare posti di lavoro e promuovere lo sviluppo sociale: 324 milioni di migranti internazionali contribuiscono a quasi il 10% del Pil globale e, nonostante le molteplici crisi degli ultimi anni, dalla pandemia all’emergenza climatica, le rimesse sono rimaste stabili.
La ministra per le Pari opportunità, l’infanzia e la protezione sociale del Ghana, Agnes Naa Momo Lartey, parlando all’evento ha detto che le rimesse, che hanno raggiunto i 4,7 miliardi di dollari nel 2023, superano ora l’aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) del Ghana: “Stiamo utilizzando questi fondi per sostenere l’istruzione, l’emancipazione dei giovani, l’imprenditorialità e le infrastrutture comunitarie ” ha detto, citando gli investimenti nei laboratori Stem e nelle competenze digitali come esempi di come la generosità della diaspora stia trasformando risorse tangibili per le comunità.
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