di: Valentina Milani | 5 Novembre 2025
L’inflazione annuale dello Zimbabwe potrebbe dimezzarsi entro la fine del 2025, sostenuta dalla stabilità della valuta locale e dall’aumento dei prezzi dell’oro. Lo riferisce un rapporto pubblicato dalla Confederation of Zimbabwe Industries (Czi), principale associazione delle imprese manifatturiere del Paese.
Secondo il documento, l’inflazione misurata in Zimbabwe Gold (ZiG) — la valuta parzialmente ancorata alle riserve auree — è scesa bruscamente al 32,7% in ottobre, rispetto all’82,7% di settembre. La Czi prevede che il tasso possa ridursi ulteriormente fino a un intervallo compreso tra 15% e 20% entro dicembre 2025.
“La politica monetaria mira a un’inflazione annuale in ZiG di circa il 30%. La tendenza negativa dell’inflazione mensile registrata negli ultimi due mesi aumenta le probabilità di raggiungere questo obiettivo”, si legge nel rapporto mensile della Czi dedicato all’andamento di inflazione e valuta.
Secondo Oxford Economics, il ZiG ha mantenuto una relativa stabilità sui mercati ufficiali, con un differenziale del 20% rispetto al mercato parallelo. La solidità della valuta è sostenuta da un incremento della produzione aurifera, che secondo le stime supererà il record di 38,4 tonnellate raggiunto nel 2024.
Dopo oltre vent’anni segnati da inflazione cronica e crisi valutarie, una riduzione duratura dei prezzi rappresenterebbe un passo decisivo per ristabilire la credibilità delle politiche economiche e favorire la ripresa del Paese dell’Africa australe.
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