di: Tommaso Meo | 28 Ottobre 2025
Il ministero dei Trasporti, delle Vie di comunicazione e dello Sviluppo della Repubblica Democratica del Congo (Rdc) ha lanciato un invito a manifestare interesse a livello internazionale per la costruzione di uno stabilimento di assemblaggio e montaggio di treni. Un’iniziativa che, secondo Agence Ecofin, può segnare l’inizio di un’ambiziosa politica industriale nel settore ferroviario, per un Paese ancora largamente dipendente dalle importazioni di materiale rotabile.
Questo invito risponde alla volontà del governo di ridurre le sfide della mobilità interna, in un contesto in cui la rete stradale nazionale, che concentra la maggior parte dei flussi di trasporto, presenta diversi problemi. Nel settembre 2025, il governo ha rilanciato la linea Kinshasa-Matadi, che collega la capitale al principale porto marittimo del Paese su una distanza di 366 chilometri (km), acquistando nuovo materiale rotabile. A termine, questa linea dovrà essere prolungata fino al primo porto in acque profonde del Paese, in costruzione a Banana.
Secondo il comunicato del ministero, la Rdc dispone di “oltre 5000 km di binari”, il cui potenziale è tuttavia sottoutilizzato, con diversi tratti non operativi. L’obsolescenza del materiale rotabile, la mancanza di manutenzione e l’assenza di un’industria locale hanno a lungo frenato la ripresa del settore.
Il bando di gara prevede quindi la creazione di unità di assemblaggio in grado di garantire una capacità annuale di diverse decine di locomotive e vagoni, accompagnata da un trasferimento di competenze agli ingegneri e ai tecnici locali. Il partenariato pubblico-privato della durata di 25-30 anni, prevede anche la costituzione di un ecosistema di manutenzione, ricambi e formazione.
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