di: Valentina Milani | 24 Ottobre 2025
L’agenzia di rating statunitense S&P Global Ratings ha posto la valutazione sovrana del Madagascar (“B-/B”) sotto osservazione con implicazioni negative (Credit Watch Negative), a causa dell’aumento delle incertezze politiche ed economiche legate alla transizione in corso.
Secondo S&P, “l’instabilità politica persistente e l’incertezza sulla governance e sul ritmo della transizione peseranno sulle prospettive economiche e sui risultati di bilancio del Paese nel prossimo futuro”. L’agenzia ha inoltre avvertito che la situazione potrebbe compromettere la continuità amministrativa e “la capacità del nuovo governo di rispettare gli impegni commerciali esistenti”.
La revisione riflette la grave crisi politica scoppiata a fine settembre: il movimento di protesta “Gen Z”, guidato da giovani che denunciano le carenze di elettricità e acqua e il deterioramento delle condizioni sociali, si è rapidamente trasformato in una contestazione politica. Dopo la dissoluzione del governo e dell’Assemblea nazionale da parte del presidente Andry Rajoelina, il potere è passato a una giunta militare guidata dal colonnello Michael Randrianirina, comandante del corpo d’élite Capsat, insediato ufficialmente il 17 ottobre. L’esercito ha promesso elezioni entro due anni.
Alla luce di questa instabilità, S&P ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita del Pil reale del Madagascar al 3% per il periodo 2025-2026, contro il 4,1% stimato in precedenza, e prevede ora un deficit di bilancio medio del 5,3% del Pil. L’agenzia sottolinea tuttavia che il debito pubblico del Paese rimane moderato e in gran parte a condizioni agevolate, limitando i rischi immediati di insolvenza.
Resta però elevata la dipendenza del Madagascar dai partner finanziari internazionali — in particolare Fondo monetario internazionale (Fmi), Banca mondiale e Unione europea — il cui sostegno è ritenuto essenziale per la stabilità macroeconomica. Un eventuale blocco o rallentamento degli aiuti metterebbe a rischio gli equilibri fiscali e le prospettive di crescita.
S&P ha infine precisato che rivedrà la posizione del Paese entro tre mesi, in base all’evoluzione della stabilità politica, alla continuità amministrativa e al rispetto degli obblighi finanziari.
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