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Il Sudafrica svela un piano per risolvere la crisi energetica

di: Celine Camoin | 22 Ottobre 2025

Un ambizioso piano volto a risolvere la lunga crisi elettrica del Sudafrica e a rilanciare la crescita economica è stato annunciato dal ministro dell’Elettricità e dell’Energia, Kgosientsho Ramokgopa.

Il governo, secondo il ministro, prevede di investire circa il 30% del Prodotto interno lordo (Pil) nazionale, in una strategia globale di trasformazione energetica. “A causa del mancato funzionamento dell’impianto elettrico, l’economia sudafricana non è riuscita a crescere, come si dice in economia. L’elettricità è stata un vincolo strutturale per l’economia sudafricana”, ha dichiarato Kgosientsho Ramokgopa in una conferenza stampa, domenica. Ha sottolineato come la persistente carenza di energia elettrica abbia ostacolato lo sviluppo economico e contribuito ad alti tassi di disoccupazione. “Non esiste economia che cresca se le luci sono spente. Non ci sono industrie che decideranno di insediarsi in Sudafrica se non possiamo garantire loro elettricità disponibile, di buona qualità e a prezzi accessibili”.

Il Piano integrato per le risorse (Irp) 2025 mira ad affrontare i problemi di approvvigionamento elettrico, promuovere la crescita economica e creare posti di lavoro, puntando a una crescita del Pil del 3% entro il 2030. Introduce anche un radicale cambiamento nel mix energetico del Paese, con fonti energetiche più pulite come l’idroelettrico, il nucleare, l’eolico e il solare destinate a superare il carbone per la prima volta nella storia del Paese.

Entro il 2039, il governo punta ad aggiungere 105.000 megawatt di nuova capacità di generazione, portando di fatto Eskom a “due volte e mezzo” le sue dimensioni attuali.

Tra i punti salienti  – riporta il giornale online TheSouthAfrican – figurano 11.270 megawatt di energia solare fotovoltaica entro il 2030; 7.340 megawatt di energia eolica; 6.000 megawatt di conversione del gas in energia elettrica e 5.200 megawatt di nuova capacità nucleare.

Attualmente, il 58% della capacità installata proviene dal carbone, il 10% dal fotovoltaico sui tetti, il 10% dal fotovoltaico connesso alla rete, l’8% dall’eolico e il 3% da fonti nucleari.

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