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Africa: BlueInvest Forum a Lomé, soluzioni per la blue economy con l’Ue

di: Celine Camoin | 21 Ottobre 2025

BlueInvest Africa 2025 ha mostrato cosa succede quando Africa ed Europa costruiscono insieme: l’innovazione si trasforma in impatto”. Questo il post entusiasta affidato a X dalla Commissione dell’Ue per gli Affari marittimi e la pesca, a conclusione della terza edizione di BlueInvest Africa Forum svoltasi il 15 e 16 ottobre a Lomé, la capitale del Togo, su iniziativa della Commissione Europea in collaborazione con il governo togolese. L’evento fa parte dell’iniziativa Eu Global Gateway, che ha finora attratto oltre 306 miliardi di euro di investimenti globali – una quota significativa dei quali in energie rinnovabili e infrastrutture costiere – e mira a promuovere investimenti responsabili e sostenibili tra Africa ed Europa.

Riunendo gli imprenditori africani più promettenti della blue economy e gli investitori internazionali, questa edizione ha offerte concrete opportunità per stringere partnership strategiche, accedere a nuove fonti di finanziamento e accelerare la crescita del settore. Per due giorni questo evento internazionale ha promosso l’imprenditorialità africana, l’economia blu e lo sviluppo sostenibile dei settori marittimo e costiero.

Innovazioni africane: i progetti presentati al BlueInvest Forum

Concretamente, diversi progetti africani sono stati presentati a potenziali investitori o partner. Dal Togo, “Abilitare l’acquacoltura” dell’imprenditrice Kplolali Ahama-Esseh: il progetto si basa sull’acquaponica, tecnica di coltivazione sostenibile che combina l’allevamento di pesci d’acqua dolce con la coltivazione di piante senza terra, in un ciclo idrico chiuso e autosufficiente.

Dal Senegal, è stato presentato “Nutrire con le risorse acquatiche” di Seydina Ababacar Sadikhe Thiaw, fondatore di Aquakoom, negozio specializzato di materiali ed accessori per il settore.

Una session di pitching è stata assegnata a “Reinventare i rifiuti per proteggere l’oceano” di Samuel Kumi Gyau, creatore della Gold Coast Tokota Ltd, in Ghana, dove usa materiali riciclati per creazioni di moda, in particolare nel comparto calzature.

Dalla Nigeria, è stato presentato il progetto “Rafforzare la resilienza climatica” di Henry Lamba, della Schrödinger Technologie. È il fondatore della ReinLight, un dispositivo portatile per la purificazione dell’acqua alimentato a energia solare, considerato faro di speranza per le comunità bisognose.

Anche un progetto malgascio ha avuto l’opportuinità di incontrare investitori, “Rigenerare l’oceano”, di Herisandratra Marie Raïssa Rakotonjatovo, a capo della Mena Tsook, azienda produttrici di cosmetici, decorazioni e gastronomia, a partire dai ricci di Madagascar.

Infine, il Gran Premio è stato assegnato al tunisino Mohamed Trimeche, per la sua Société Tunisienne d’Elevage de Poissons (società di allevamento di pesci).

Il ruolo strategico del Togo e il “Global Gateway” Ue

Dopo i precedenti forum svoltisi alle Seychelles e in Kenya, il Togo è il primo Paese africano francofono a ospitare l’evento, mentre per il 2026, è stato annunciato il Sudafrica. Il forum ha riunito oltre 300 partecipanti provenienti da 39 Paesi (di cui 31 Paesi africani), tra cui imprenditori dell’economia blu, funzionari dell’Ue, istituzioni finanziarie e 24 imprese africane che hanno presentano innovazioni marittime e costiere. L’obiettivo è stato promuovere gli investimenti sostenibili e rafforzare la cooperazione Africa-Europa sulle risorse marine.

Presente all’evento, la direttrice della Commissione dell’Ue per gli Affari marittimi e la Pesca, la bulgara Charlina Vitcheva, ha incontrato non solo il ministro degli Esteri, Robert Dussey, il ministro dell’Economia Badanam Patoki, il ministro consigliere in sicurezza marittima Stanislas baba, ma anche diverse comunità che usufruiscono di supporto dell’Unione europra, come il porto di pesca artigianale di Lomé.

“Questi 24 responsabili di progetto sono stati preparati a presentare le loro iniziative agli investitori e a ottenere finanziamenti. Ma soprattutto, ora fanno parte di una comunità che li sosterrà nello sviluppo delle loro idee”, ha spiegato Vitcheva durante la relazione presentata venerdì a Lomé.

Da parte sua, Stanislas Baba ha sottolineato i progressi del Paese nello sviluppo marittimo. “Un investimento di 396 milioni di euro nella seconda fase del Terminal Container di Lomé ha portato la capacità annua a 2,4 milioni di Teu”, ha affermato. “A settembre 2025, un progetto di dragaggio da 7,5 milioni di euro ha approfondito il canale a -18,6 metri e il bacino del terminal a -17,6 metri, consentendogli di gestire navi portacontainer da 19.000 a 24.000 Teu“.

Il valore della “Blue Economy”: un motore da 256 miliardi

L’economia blue comprende un’ampia gamma di attività, che spaziano dal settore marittimo alle acque interne. Include settori tradizionali come la pesca, ma anche aree strategiche come la biotecnologia marina, il trasporto marittimo, il turismo costiero, la gestione sostenibile dei rifiuti plastici e l’energia rinnovabile oceanica.

In Africa, ha affermato, l’economia blu è un importante motore di sviluppo, generando circa 256 miliardi di euro all’anno e offrendo lavoro a quasi 49 milioni di persone. La pesca e l’acquacoltura da sole generano 20 miliardi di euro di reddito annuo, garantendo al contempo il sostentamento di oltre 12 milioni di africani. Per di più, oltre il 90%
del commercio del continente avviene via mare, evidenziando così il ruolo strategico degli oceani per la prosperità dell’Africa.

Secondo i numeri forniti durante il forum, il turismo costiero, il cui valore potrebbe raggiungere gli 85 miliardi di euro entro il 2030, e la biotecnologia marina, attualmente stimata in 142 milioni di euro, sono in forte crescita, a conferma del potenziale di questo settore per stimolare la crescita economica, l’occupazione e la sostenibilità in Africa.

L’impegno del Togo nella filiera

Consapevole di questa sfida, il Togo ha intrapreso diverse iniziative, tra cui la creazione dell’Alto Consiglio per il Mare, l’organizzazione del Vertice dei Capi di Stato e di Governo dell’Unione Africana sulla sicurezza marittima, che ha portato all’adozione della Carta di Lomé, l’attuazione di un ambizioso programma di sviluppo dell’acquacoltura e l’ampliamento del Porto Autonomo di Lomé.

Il governo ha inoltre lanciato diversi programmi di strutturazione volti a stimolare l’imprenditorialità giovanile e femminile. Per il signor Baba, organizzare questo evento a Lomé dimostra il ruolo crescente del Togo nelle dinamiche regionali e internazionali di promozione dell’economia blu. Ha quindi invitato i partecipanti a convincere, ispirare e dimostrare che l’Africa è ricca di soluzioni innovative e sostenibili. “Siate fiduciosi e audaci. Le vostre idee possono avere un impatto significativo sulla trasformazione economica dell’Africa. BlueInvest Africa vi offre il palcoscenico; sta a voi trasformare l’esperienza per costruire solide partnership e realizzare le vostre ambizioni. Il governo togolese crede fermamente in voi, giovani africani, e nella vostra capacità di costruire un’economia innovativa e inclusiva”, ha affermato il ministro Baba.

Infatti, per il Capo della Delegazione Ue in Togo, l’ambasciatore Gwilym Ceri Jones, la scelta del Togo come sede di questa edizione non è di poco conto. Dimostra il riconoscimento da parte dell’Ue del ruolo strategico che il Togo svolge nello sviluppo dell’economia marittima nell’Africa occidentale, nonché la volontà di rafforzare il partenariato con un Paese impegnato nell’innovazione e nella crescita. “Il nostro partenariato è solido, sostenibile e ambizioso. Con la strategia Global Gateway, si avviano una nuova dinamica e un nuovo paradigma per mobilitare maggiori investimenti e promuovere l’imprenditorialità privata, due dimensioni che l’Ue e i suoi Stati membri sostengono con determinazione, non solo in Togo, ma in tutto il continente africano”, ha affermato.

© Riproduzione riservata

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